Un sondaggio sul nuovo tecnico del Nantes rivela che il 52% dei connazionali ha una buona opinione di lui nonostante i disastri alla guida dei Bleus. “Volevo Maradona ma è morto” l’ultima infelice uscita
Lo sciopero in mondovisione, gli insulti con Anelka, l’umiliante eliminazione al Mondiale 2010, dopo il disastroso Europeo 2008, due anni dopo una finale di Coppa del Mondo persa pure quella, contro gli odiati italiani.
Senza dimenticare le battute acerbe, le polemiche feroci con i giornalisti “avvoltoi”, e le critiche per un gioco mai davvero seducente, da parte di un allenatore che in carriera non ha mai vinto nulla se non una promozione in Ligue 1, dove non allenava da 27 anni. Insomma, il curriculum di Raymond Domenech non è proprio da far innamorare il primo tifoso che capita, ma i francesi di solito propensi alle ghigliottine, mediatiche s’intende, sanno anche perdonare. L’ex c.t. infatti non è più così odiato. Un sondaggio sul nuovo allenatore del Nantes rivela anzi che il 52% dei suoi connazionali ne hanno ormai una buona opinione. Nonostante certe battute come quella su Maradona di ieri: “Lo volevo portare qui, ma è morto”.
disastri
—Una “renaissance”, insomma, visto che il 54% dei francesi ha pure “perdonato” il 68enne Domenech per l’ultimo esercizio da tecnico. Ossia per il melodrammatico Mondiale in Sudafrica di dieci anni fa, dal quale la Francia venne eliminata nella fase a gironi con zero vittorie. Ma al di là del risultato sportivo, quella del 2010 fu una competizione macchiata dalla rivolta dei Bleus che si rifiutarono di scendere dal pullman che li aveva portati al campo di allenamento, come dimostrazione di solidarietà nei confronti di Anelka che era stato cacciato perché non si era scusato con Domenech, insultato durante la pausa della seconda partita. Insulti finiti in prima pagina dell’Equipe e che trasformarono il ritiro francese in un circo mediatico, facendo emergere fratture generazionali e etniche, finite persino in parlamento. Insomma, un disastro totale, come per l’Europeo 2008, da dove la Francia si congedò con un punto, anche allora dopo solo tre gare, battuta di nuovo dall’Italia con cui aveva perso il Mondiale del 2006.
competenza
—Ma i francesi hanno passato un colpo di spugna e ormai il 61% considera appunto che Domenech si meriti una seconda opportunità. Quella di Nantes, dove è stato ingaggiato per convogliare la squadra verso la salvezza in Ligue 1, dove l’ex c.t. è tornato ad allenare dopo 27 anni: allora alla guida del Lione che aveva portato nella massima divisione, vincendo il campionato di Ligue 2, rimasto il suo unico titolo. Ma il 58% dei sondati lo considerano comunque “competente”. Naturalmente la pensano diversamente i tifosi locali che ne hanno contestato la nomina dissociandosi dalle scelte dell’altrettanto contestato presidente Kita.
humour
—In realtà, il contesto ostile non può che favorire un Domenech abituato a dare il meglio di sé quando ha tutti contro. Ai tempi della nazionale, era in guerra permanente con i giornalisti che gli rinfacciavano la mancanza di stile di gioco e la gestione del gruppo. Celebre la battuta con cui paragonò i cronisti a degli avvoltoi: “Siete qui perché c’è odore di sangue”. E anche se i francesi non lo considerano né carismatico (56%) o esemplare (62%), ne apprezzano almeno il senso dell’umorismo: il 53% lo trova simpatico. D’altronde l’ex c.t. ha sempre sfruttato le doti di attore, coltivate in teatro e in qualche comparsa in film tv, per alimentare un senso dell’umorismo controverso. L’ultima battuta sul calciomercato, spiega bene il concetto: “Volevo prendere Maradona, ma è morto”. Nessuno in sala stampa ha riso. Ma va bene lo stesso, in attesa della prima vittoria, stasera a Montpellier.
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