Sconfitta indolore quella di Catania per la classifica del Foggia Calcio. Per il morale, però, qualche graffio rimane, perché la squadra non ha saputo reagire al secondo gol subito. Dicevamo della classifica. Al giro di boa il Foggia conta 28 punti, un vero e proprio tesoretto da non sciupare nel ritorno. Anche perché da questa sera il bonus delle sconfitte è sceso a quattro. Infatti al Foggia mancano 14 punti, che possono essere presi anche con 14 pareggi, per arrivare a quota 42 (presunta quota salvezza), a patto che le sconfitte non siano più di quattro. Nel primo tempo in Catania passa in vantaggio per un errore di Galeotafiore. Peccato, perché questo ragazzino, ogni volta che era stato chiamato in causa, aveva sempre compiuto per intero il proprio dovere. Ma quasi magicamente, sul gong dell’intervallo, è Dell’Agnello, di testa, a pareggiare, segnando la sua terza rete con la maglia del Foggia e raggiungendo, tra gli altri, uno dei marcatori dal recente passato rossonero: Pasquale Iadaresta. Nell’intervallo Marchionni fa le mosse giuste, toglie infatti Cardamone e Galeotafioe ed inserisce Di Jenno e Germinio. Nonostante ciò il Catania passa. Questa volta è Anelli a non leggere bene la situazione difensiva e a far presentare Piccolo da solo in area di rigore. Il Catania torna in vantaggio, il Foggia dà l’impressione di poter tenere testa al quotato avversario, ma è un fuoco di paglia. Negli ultimi venti minuti il Foggia va lentamente consumandosi, non lottando ma soprattutto non tirando in porta. Anzi, non entrando mai nell’area di rigore avversaria. L’emblema di questa situazione lo si vede nei minuti di recupero: fallo laterale in zona d’attacco e anziché tentare il tutto per tutto, buttando il pallone in area avversaria, si è cercata la giocata arretrata. Doveva essere il derby degli ex e così è stato. Piccolo ha segnato, mentre Curcio non pervenuto.
Peppino Baldassarre