Il padre del difensore austriaco ha smentito le indiscrezioni sulle visite e la firma con il Real, ma il club e il giocatore hanno un accordo super. I bianconeri l'unica squadra di A che si era inserita
George ha voluto smentire, sarà precauzione. George Alaba è il papà di David e nelle ultime ore aveva evidentemente voglia di mettere un po’ di litri d’acqua sulla benzina, incendio in corso. Incendio scaturito dalle indiscrezioni spagnole di ieri, molto attendibili e destinate ad andare velocemente in porto, che avevano dato le visite con firme di Alaba per il Real Madrid. A conferma delle concrete manovre dei giorni scorsi con l’entourage dell’austriaco. Tutto lecito, tutto ammissibile, stiamo parlando di un contratto ormai in scadenza con il Bayern, con la possibilità per chiunque di trovare un accordo a parametro zero. L’ha fatto il Real, non è proprio una boutade, e si è portato a casa uno dei più ambiti specialisti degli ultimi dieci anni: quando ne hai 28 e rifiuti qualsiasi cifra del Bayern, potenza mondiale, semplicemente perché hai deciso di fare un’altra esperienza, complimenti a chi riesce ad anticipare la concorrenza. E il Real aveva qualcosa da farsi perdonare, è un bel modo per rispondere con i fatti a mille critiche.
Ingaggio con lo sconto
—Inutile sottilizzare su un particolare: aveva colpito non poco la sessione estiva di assoluto sciopero sul mercato di Florentino Perez. Neanche un acquisto vero, digiuno inammissibile considerati i precedenti del club. Come se qualcuno fosse entrato di notte a casa e gli avesse portato via assegni, cassaforte, tutto. L’aggravante: dopo aver quasi regalato Theo Hernandez al Milan, ha scaricato Hakimi all’Inter quando - lo dicono i tecnici - sarebbe stato giusto fargli fare qualche giro in più dentro il Bernabeu. Avrebbe sicuramente dimostrato di essere all’altezza di una maglia da titolare e di un nuovo ciclo.
Costi
—Alaba ha sempre chiesto una base di 15 milioni a stagione più bonus (e commissioni a parte), un bel modo per dire: chi davvero ha voglia di me, deve essere molto ricco e non badare a spese. Non essendo un 34enne all’ultimo contratto della sua carriera, le richieste sono legittime. Le cifre vengono fatte dal mercato, anche in un periodo così complicato e difficile: se puoi giocare sia al centro della difesa che a sinistra, normale che il tariffario possa essere più alto della semplice routine, a maggior ragione se hai dimostrato con gli interessi di essere uno dei più bravi in Europa. Bene, al Real il signor Alaba ha fatto uno sconto, si è accontentato della “modica” cifra di 11 milioni a stagione, probabilmente perché sulla bilancia sono state messe le commissioni non proprio basse per un’operazione del genere.
E Sergio Ramos?
—Adesso la forte speranza dei tifosi del Real è che Alaba non sia stato preso per digerire l’eventuale partenza di Sergio Ramos, un altro in scadenza, molto corteggiato e non ancora sicuro del rinnovo con Florentino. Ma la speranza non poggia certo su basi sicure, nessuno può mettere entrambe le mani sul fuoco, in ogni caso Florentino sostituirebbe uno del 1986 con un altro specialista del 1992, per la carta d’identità sarebbe un bel salto di qualità.
In Italia solo Juve
—Ma noi italiani ambiziosi siamo stati davvero fuori da trattative così costose? L’unico club di Serie A che ha mosso dei passi anche concreti per Alaba è stata la Juve, evidentemente all’interno di un restyling difensivo che necessita di altre mosse ben oltre De Ligt e Demiral. All’Inter piace moltissimo ma i noti e attuali problemi hanno consigliato già a fine settembre di non approfondire. La Juve si è inserita in un gruppetto di pretendenti ma nel ruolo dell’outsider. Non per un aspetto solo economico, di sicuro l’operazione costa come se dovessi pagare un cartellino, ma perché l’appeal di Liga e Premier hanno fatto subito la differenza. Quando poi si è materializzato Florentino Perez in persona, Alaba si è arreso, ben felice di aver fatto anche lo sconto o il mini sconto sull’ingaggio.
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