Carlo Ancelotti, un allenatore vincente e apprezzato in tutto il mondo. Ovunque è andato, il tecnico dell’Everton ha saputo farsi voler bene. Tranne che…a Monaco di Baviera. E dire che anche all’Allianz Arena, come suo solito, l’allenatore di Reggiolo ha portato nuovi pezzi di argenteria nella bacheca. Una Bundesliga e due Supercoppe di Germania, tanto per non farsi parlare troppo dietro. Missione fallita e non solo per l’esonero di settembre 2017 dopo la rovinosa sconfitta in Champions contro il Paris Saint-Germain. Il ricordo lasciato da Carletto in Baviera è, chissà perchè, talmente pessimo che ancora si parla di lui a oltre tre anni dall’addio. E non certo in termini lusinghieri.
PERIODO DIFFICILE – Un esempio? Joshua Kimmich, una delle stelle del club campione d’Europa in carica. Il tedesco ha spiegato più volte che ai tempi di Ancelotti stava per lasciare il Bayern Monaco. Dopo essere arrivato con Guardiola, che conquistato dalla sua duttilità lo ha utilizzato spesso, il classe 1995 non si è per nulla trovato bene con il tecnico italiano. Lo aveva spiegato ai tempi del rinnovo del contratto nel 2019 e lo ha da poco confermato al podcast ufficiale del club. “Ho avuto una fase parecchio difficile al Bayern Monaco quando in panchina c’era Carlo”, ha raccontato il numero 6 dei bavaresi, che all’epoca in cui all’Allianz c’era Carletto faceva ancora…solo il terzino.
FONDO DELLA FILA – “Quando sono arrivato ho fatto un primo anno ottimo con Pep. Ho messo piede qui che ero un calciatore che veniva dalla seconda divisione e alla fine della stagione avevo addirittura fatto il mio esordio in nazionale. Ma quando è arrivato Ancelotti ho dovuto di nuovo fare la fila, ripartendo dall’ultimo posto”. Uno shock per chi magari ad appena ventuno anni pensava già di essere arrivato al top. “C’erano giorni in cui tornavo a casa in macchina e mi facevo un sacco di domande. ‘Sono abbastanza bravo? Le mie qualità sono sufficienti per giocare con il Bayern?’. Ma fasi come questa, ogni tanto, aiutano anche a crescere come calciatore”. E quindi, se ora il Bayern si gode uno dei migliori…tuttocampisti del mondo, è anche merito di Carletto!