Subdolo e qualche volta anche un po' cattivo. Ecco la descrizione perfetta per il portiere tedesco. Il 3 marzo del 2001 il Bayern Monaco va a giocare in casa dell’Hansa Rostock. A pochi secondi dalla fine, sotto per 3-2, batte un calcio d’angolo. Kahn sale, entra di soppiatto in area e interviene coi due pugni infilando il pallone in rete. Secondo giallo ed espulsione. E non è di certo l’unico episodio di cui si è reso protagonista. Una volta, per inquadrare il personaggio, decise di parare tutti i rigori calciati da alcuni bambini di nove anni durante un evento benefico, in cui veniva messa in palio una donazione a un’associazione per ogni gol segnato. E un'altra volta, in una partita contro il Borussia Dortmund, mentre l’arbitro fischiava fuorigioco a Chapuisat, l'ex Bayern si lanciò in un'uscita spericolata in stile Kung-Fu con l'obiettivo di rifilare un calcio allo svizzero.
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