Una rete di testa di Bruno Lopes fredda i rivali paulisti nella finale tutta brasiliana e regala il secondo titolo alla squadra di Abel Ferreira. Sfida ruvida che ha regalato poco spettacolo
Finale mozzafiato di una partita tesa e di scarso livello tecnico. Un gol di Bruno Lopes al 9’ di recupero con un imparabile colpo di testa finito all’angolino sull’incerta uscita del portiere regala il secondo trionfo nella Coppa Libertadores al Palmeiras, che batte i rivali paulisti del Santos al tempio del Maracanã per 1-0.
Così l’ex Palestra Italia ripete l’impresa del 1999, quando alzò per la prima volta il massimo trofeo sudamericano per club. Primo successo per Abel Ferreira, tecnico che aveva assunto il timone della squadra campione meno di tre mesi fa. Il portoghese ripete l’impresa del suo connazionale Jorge Jesus, vincitore della Libertadores nella stagione scorsa al comando del Flamengo.
ex milanisti
—Abel Ferreira schiera il Palmeiras con Weverton tra i pali; retroguardia con Marcos Rocha, l’ex milanista e paraguaiano Gustavo Gómez (capitano), Luan, l’uruguaiano Viña; centrocampisti marcatori Danilo, Gabriel Menino; trequartisti Zé Raphael, Rafael Veiga, Rony; centravanti Luiz Adriano, altro ex rossonero. Cuca manda in campo il Santos con John in porta; in difesa Pará, Lucas Veríssimo, Luan Peres, Felipe Jonatan; centrocampo col capitano Alison, Sandry, Diego Pituca; tridente di punta con Marinho, Kaio Jorge ed il venezuelano Soteldo. Per la pandemia, finale senza spettatori per la prima volta nella storia del torneo. Sugli spalti solo circa 5000 invitati delle due società, della Confederazione Sudamericana, dirigenti, staff, addetti ai lavori e addetti all’ordine pubblico. Il trofeo del campione viene portato in campo prima della partita da due leggende del passato delle due squadre: Evair (pure ex Atalanta), che da centravanti giocò col Palmeiras; e Pepe, ala sinistra del Santos di Pelé.
ruvida
—Gara molto tesa, a volte persino ruvida, ma solo dal punto di vista agonistico. Poca fantasia e marcature strette nel primo tempo. L’unica conclusione dei primi 45’ degna di nota arriva solo al 36’ con un diagonale di Raphael Veiga del Palmeiras che va fuori di poco. Nella ripresa si continua sugli stessi ritmi, anche se il Palmeiras si fa leggeremente preferire. Nuovamente Raphael Veiga si fa vedere al 18’ con una punizione che sfiora la traversa. Al 27’ Cuca fa la prima mossa per rendere il Santos più offensivo inserendo l’attaccante Lucas Braga al posto del mediano Sandry. E la squadra riesce a dare un po’ più di fastidio ai rivali. Abel Ferreira inizia il suo giro di sostituzioni Zé Rafael per Patrick de Paula a centrocampo. Ma cambia poco. Si vede solo una debole rovesciata di Kaio Jorge parata facilmente da Weverton.
recupero
—Si arriva così al lunghissimo recupero, 8’, poi prolungato ulteriormente. Cuca viene espulso per aver impedito a Marcos Richa, terzino destro del Palmeiras, di raccogliere il pallone per eseguire velocemente una rimessa laterale. Quando ormai i supplementari sembrano una certezza, Bruno Lopes, entrato al posto di Gabriel Menino al 39’ della ripresa, infila di testa il gol del titolo al 99’ , raccogliendo uno splendido traversone di Rony.
Abel Ferreira fa entrare Felipe Melo, ex centrocampista di Fiorentina, Juve e Inter per perdere tempo e contemporaneamente rendergli omaggio e festeggiare la conquista della Libertadores. La gara solo finisce al 14’di recupero. E il Sudamerica si tinge di verde.
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