Solo Lewandowski in questo campionato ha segnato più del portoghese, già a quota 16. Altri 11 e sarà il migliore di sempre nell'Eintracht
Il migliore di tutti, il migliore di sempre. Ed è una sorpresa. André Silva all'Eintracht Francoforte è definitivamente sbocciato. Al punto che grazie a lui stanno cambiando le prospettive del club. L'Eintracht, dopo 19 giornate di campionato, è quarto in classifica, in piena corsa per la qualificazione in Champions League. "André Silva dice che possiamo arrivare in Champions e io ci credo – ha detto Luka Jovic, appena tornato in prestito dopo l'esperienza negativa al Real Madrid –. Se continuiamo a giocare così abbiamo buone possibilità". Soprattutto se André Silva dovesse continuare a segnare così. Nessuno nella storia dell'Eintracht ha una media gol come la sua. Al punto che il portoghese potrebbe battere un record che resiste da quasi 50 anni.
I NUMERI
—Basta guardare la classifica cannonieri della Bundesliga per capire quanto l'ex milanista stia incidendo: con 16 gol nel campionato attuale André Silva ha segnato meno solo di Lewandowski (24). Dietro di lui ci sono Haaland (14), Kramaric (13), Müller (10) e tutti gli attaccanti più quotati del campionato. Nelle prime 11 giornate l'Eintracht, nonostante i 7 gol segnati da André Silva, aveva vinto solo in due occasioni. Due erano anche le sconfitte (una delle quali nell'unica partita fin qui saltata dal portoghese), sette i pareggi. Nelle ultime 8 giornate però André Silva ha cominciato a segnare con ancor più continuità: 9 gol (7 reti in 6 partite nel 2021), portando l'Eintracht a conquistare 20 degli ultimi 24 punti a disposizione. Nessuno in Bundesliga ha perso meno volte del club di Francoforte, squadre come Dortmund, Leverkusen e Moenchengladbach, al momento, sono tutte dietro in classifica.
MALEDIZIONE MILAN
—Rispetto al suo periodo al Milan, insomma, André Silva è sbocciato. In 41 presenze in rossonero (fra campionato e coppe) aveva segnato appena 10 gol. Poco per un giocatore pagato circa 35 milioni. "Le cose ora vanno bene – aveva spiegato il portoghese in un'intervista alla Gazzetta alla fine dello scorso campionato –. In un paio di anni, specie alla mia età, si può crescere tanto, anche come uomo. Si è più esperti e maturi. Ormai sono passate due-tre stagioni dal mio ultimo campionato al Milan. A Francoforte ho avuto l'occasione di mettermi in mostra, ho avuto fiducia. Sono contento di essere qui". A Milano, d'altronde, negli ultimi anni non è l'unico attaccante ad aver faticato, anzi. Da quando nel 2012 Filippo Inzaghi ha lasciato libera la maglia numero 9 chi l'ha indossata è stato colpito da una maledizione. Da Fernando Torres a Higuain, passando per Lapadula, Luiz Adriano, Destro e Piatek, chi ha scelto la 9 non ha lasciato un buon ricordo. Compreso André Silva, appunto. Anche se la speranza di società e tifosi è che sia Mandzukic, appena arrivato, a spezzare questa maledizione.
LEGGENDA
—I numeri di André Silva stanno facendo impallidire perfino Bernd Hölzenbein, che con 160 gol segnati in Bundesliga è il miglior marcatore della storia dell'Eintracht. Hölzenbein, 44 anni fa, finì il campionato con 26 reti, record mai nemmeno eguagliato da un altro giocatore dell'Eintracht. André Silva può superarlo, specie perché, compresa la scorsa stagione, ha la media di un gol ogni 111 minuti giocati in campionato (addirittura un gol ogni 96 minuti in questa stagione), che è la migliore di sempre per un giocatore del club. In questa stagione il portoghese ha già fatto registrare 5 doppiette, in 43 partite di Bundesliga ha segnato 8 volte la rete dell'1-0, in 16 occasioni ha segnato il primo gol dell'Eintracht. Ha segnato tutti e 7 i rigori tirati, ha segnato 7 gol di testa e 5 con il sinistro, che è il piede debole. "Avevamo pronosticato che avrebbe potuto segnare 15 gol in tutta la stagione – ha commentato Fredi Bobic, amministratore delegato dei tedeschi –. Il fatto che sia già a 16 è pazzesco". Pazzesco. Al punto che con questi numeri in casa Eintracht è il migliore di tutti, il migliore di sempre. E non se lo aspettava nessuno.
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