L'ex capitano della nazionale tedesca nel suo libro suggerisce ai calciatori di riflettere bene sulla cosa, anche per non diventare oggetto di "insulti e diffamazioni". Ma altri 800 atleti firmano un appello per testimoniare la loro solidarietà verso chi vorrà dichiarare la propria omosessualità
Philipp Lahm è finito al centro di una gigantesca polemica in Germania. Il motivo? L'ex capitano della nazionale tedesca, amico personale di Angela Merkel, nel suo nuovo libro, "Das Spiel. Die Welt des Fussbals", suggerisce ai colleghi calciatori omosessuali di non fare coming out: "Ancora manca la capacità di accettare, nel mondo del calcio e nella società in generale. Se qualcuno avesse in mente di farlo e dovesse chiedermi un consiglio, gli suggerirei di consultarsi con una persona di fiducia e fare onestamente i conti con se stesso, su quali siano i veri motivi per questo passo. Ma non gli consiglierei mai di parlare di questo tema con i compagni di squadra. Non potrebbe contare sulla stessa maturità nei suoi avversari o sui campi, dovrebbe sopportare insulti e diffamazioni. Lo accetterebbe?".
Le reazioni
—Parole che nascono come critica a una certa preclusione che ancora esiste sul tema dell'omosessualità nel mondo del pallone, in Germania come in Italia, ma che sono suonate comunque come discriminatorie verso i gay. Tra l'altro proprio in questi giorni 800 calciatori e calciatrici hanno pubblicato un appello, rivendicando il diritto di fare coming out: "Vogliamo che chiunque decida di farlo sia sicuro del nostro sostegno e della nostra solidarietà". Tra i firmatari anche Kruse dell'Union Berlin e Hector, capitano del Colonia.
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