Il piano di Johnson prevede un rientro parziale dei tifosi per l’ultima giornata, mentre per l’Europeo si spera di poter avere gli impianti pieni. E si punta a organizzare tutto il torneo in Gran Bretagna
L’Inghilterra potrebbe essere la prima nazione europea a riaprire gli stadi e ad accogliere fino a diecimila persone: è una delle novità emerse nella road map annunciata dal governo di Boris Johnson per tornare gradualmente alla normalità, grazie al piano di vaccinazioni iniziato l’8 dicembre 2020 e che ha già superato quota 17,5 milioni di dosi. Il piano prevede quattro fasi.
Nella prima, dal 29 marzo, potranno tornare a svolgersi sport all’aperto in due, come il tennis o come il golf. Nella seconda, dal 12 aprile, riapriranno piscine e palestre. La terza, dal 17 maggio, riguarda il calcio: riapriranno cinema, hotel B&B, eventi culturali e sportivi. Negli stadi sarà consentita la presenza al massimo di 10 mila persone o di un quarto della capienza nel caso di impianti più piccoli. Questo significa che l’ultima giornata di Premier, domenica 23 maggio, sarà un happening.
europeo
—Questa riapertura potrà avere ripercussioni importanti nell’Europeo della prossima estate: venerdì 11 giugno la gara inaugurale, domenica 11 luglio la finale. Il format è quello di un torneo itinerante a 24 squadre: 12 stadi e 12 nazioni coinvolte, con la Gran Bretagna rappresentata da Inghilterra e Scozia. Proprio l’Inghilterra farà la parte del leone, con sette gare in programma a Wembley: tre della fase a gironi, un ottavo, le due semifinali e la finale. La riapertura degli stadi potrebbe consentire all’Inghilterra di accogliere il pubblico.
retroscena
—E questo potrebbe essere la spinta per aprire nuovi scenari. Nei piani del governo allo studio, si ipotizza infatti una riapertura totale ai tifosi da metà giugno. Entro quella data, dovrebbe essere vaccinata l’intera popolazione adulta e una buona percentuale avrà ricevuto anche la seconda dose. Non solo: una situazione come questa s’incastra alla perfezione con la notizia pubblicata domenica dal Sunday Times sul tentativo da parte della federazione inglese, sostenuta dal governo Johnson, di organizzare l’intero Europeo in Inghilterra. Gli stadi non sono un problema. La mappa è già pronta: Londra, Manchester, Liverpool, Birmingham, Leicester, Newcastle, Leeds, Wolverhampton le città coinvolte. Un colpo di mano, questo, che ha poche possibilità di riuscita, ma ricordando che le restrizioni per i viaggi all’estero saranno le ultime a essere rimosse, rimane un dato di fondo: l’Europeo 2021, grazie all’Inghilterra, potrebbe non essere una festa al chiuso.
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