I Friedkin hanno già speso 97,75 milioni: di più hanno fatto solo Aston Villa, United, Chelsea e City. L’analisi
Primo il Manchester City (chi sennò?), poi United e Chelsea, la sorpresa Aston Villa (forte della cessione record di Jack Grealish) e… la Roma. La classifica delle squadre più “spendaccione” d’Europa, parametrata alla sessione di calciomercato attualmente in corso, è questa. Nonostante Covid, crisi e problematiche varie e pesanti, la dirigenza giallorossa, insieme, ovviamente, con la famiglia Friedkin, ha dimostrato di sapere e volere investire. Tanto e bene, svecchiando una rosa che si è spesso ritrovata in difficoltà nelle ultime stagioni per regalare a Mourinho uomini di qualità e rapidità in grado di calarsi al meglio nella filosofia di gioco del tecnico portoghese.
CHE NUMERI
—È innegabile che, per quanto riguarda ricavi e fatturati, le squadre italiane abbiano ben poco a che vedere con quelle che stabilmente occupano le posizioni top della Premier League. Per fare un esempio pratico tra le squadre sopracitate, la Roma, club di prima fascia in Italia, non potrebbe nemmeno avvicinarsi ad una big inglese, veri e propri mostri economici del mondo del pallone: i fatturati di United, City e Chelsea si attestano rispettivamente sui 580, 549 e 470 milioni di euro, mentre quello dei giallorossi intorno ai 154. Quasi il quadruplo, una differenza spaventosa.
EPPURE...
—La Roma, però, ha risposto colpo su colpo ai super acquisti dei giganti inglesi “allargando” le spese a diversi giocatori in vari reparti, senza concentrare tutto il budget (o buona parte di esso) su un unico grande colpo. Il City ha acquistato Graelish per 117,5 milioni, il Chelsea Lukaku per 115, lo United Sancho a 85 (oltre a Varane). Tiago Pinto, general manager della Roma, ha invece puntellato la rosa dove c’era maggiormente bisogno: Rui Patricio regala affidabilità tra i pali, Viña ha già dimostrato di essere all’altezza come sostituto dell’infortunato Spinazzola, l’uzbeko Shomurodov sorprende giorno dopo giorno e la scelta di Abraham è chiaramente “green” e orientata verso il futuro. Certo, se c’è da puntellare è chiaro a tutti che ce ne sia più bisogno in una squadra come la Roma piuttosto che in una come il Manchester City o il Chelsea, ma le tattiche di mercato di Pinto sembrano ottime, in attesa di una vera e propria controprova che solo il campo potrà dare.
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