"La riscoperta degli esterni agli ultimi Europei mostra l'ultima influenza di Conte sul gioco del calcio", scrive il prestigioso quotidiano inglese, citando il report tecnico della Uefa sulle gare di Euro 2020

Determinante, pur senza essere in panchina. Il prestigioso quotidiano inglese "The Times" celebra Antonio Conte e il peso delle sue convinzioni tattiche nel calcio moderno. "La riscoperta degli esterni agli ultimi Europei mostra l'ultima influenza di Conte sul gioco del calcio", è il titolo dell'articolo del giornalista Matt Dickson, in cui viene analizzato il report tecnico della Uefa sulla rassegna vinta dall'Italia la scorsa estate. Nelle 106 pagine redatte dal team guidato da Fabio Capello (e che vede protagonisti, tra gli altri, David Moyes, Esteban Cambiasso e la c.t. della nazionale francese femminile, Corinne Diacre), si evidenzia come 15 squadre complessivamente abbiano adottato la difesa a 3 durante il torneo, "un cambiamento significativo, in assoluto contrasto" rispetto all'edizione del 2016, quando la utilizzarono solo l'Italia dello stesso Conte, il Galles, l'Irlanda del Nord e, soltanto in alcune occasioni, la Germania.

ESTERNI DETERMINANTI

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L'altro aspetto determinante del gioco "contiano" che il report della Uefa evidenzia essersi messo in mostra durante gli ultimi Europei è il ruolo degli esterni. Rispetto all'edizione 2016, quando ci fu un solo gol di un terzino, a Euro 2020 ben 16 gol sono arrivati dagli esterni di fascia, tra cui quello d'apertura della finale, segnato da Shaw su assist di Trippier: il non plus ultra del gioco predicato da Conte, come più volte si è visto anche all'Inter sull'asse Hakimi-Perisic. "Nessun altro aspetto del gioco moderno (pressing, tridente o attaccanti esterni a piede invertito) ha richiesto così tante imitazioni da parte degli avversari", sottolinea ancora il "Times". Che chiude sottolineando che, anche per questi motivi, è difficile immaginare che Antonio Conte resterà senza lavoro a lungo...

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