La decisione del presidente Laporta poco dopo la quinta sconfitta stagionale. Il k.o. nel Clasico aveva già dato una spallata. Ora l'ex cervello del Barça di Guardiola è il candidato numero 1: accetterà?

Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci @filippomricci

La storia di Ronald Koeman con il Barcellona si è fermata a Madrid. Ieri sera nel quartiere di Vallecas, a sud della capitale, il Barça è caduto e la quinta sconfitta stagionale, terza in Liga e seconda consecutiva dopo il Clásico di domenica, ha portato il presidente Joan Laporta alla drastica decisione: cambio di allenatore. Il comunicato è arrivato a mezzanotte e un quarto, circa tre ore dopo l’1-0 rimediato dal Barcellona col Rayo Vallecano. Ennesima partita grigia, e anche sfortunata visto che Memphis Depay dopo aver segnato 11 rigori di fila si è fatto parare il tiro dal dischetto da Dimitrievski. Il Barcellona ringrazia l’allenatore che nell’estate del 2020 era stato preso da Josep Maria Bartomeu dopo il tremendo 8-2 incassato a Lisbona in Champions dal Bayern, e ora cercherà un sostituto. Laporta, tornato alla presidenza nel marzo scorso, voleva licenziare Koeman già mesi fa ma non era riuscito a trovare né un’opzione valida né i soldi per la liquidazione. Ora evidentemente i fondi ci sono, il ricambio si vedrà.

Xavi favorito

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È facile prevedere che il telefono di Xavi Hernandez sia parecchio sollecitato, l’ex cervello del Barça di Guardiola è il candidato numero uno ma bisogna vedere se accetterà di accorrere al capezzale della sua squadra del cuore e farsi carico di una formazione in evidente difficoltà, nona in campionato (15 punti su 30 in 10 giornate) e a serio rischio di eliminazione in Champions. Jordi Cruijff, impiegato del club, poche settimane fa aveva detto chiaramente di non voler succedere al connazionale Koeman. Si era parlato con insistenza anche di Andrea Pirlo, un pallino di Laporta, candidatura che però aveva perso peso. L’outsider è il ‘Muñeco’ Gallardo, l’argentino che siede sulla panchina del River Plate. Ora tutto subisce una clamorosa accelerata: il Barça gioca sabato al Camp Nou con l’Alaves e martedì a Kiev con la Dinamo. Se non si troverà il sostituto in panchina andrà l’ex difensore del Barça Sergi Barjuan, al momento allenatore della seconda squadra.

Mesi burrascosi

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Koeman appena arrivato aveva dovuto cacciar via Luis Suarez, grande bomber e miglior amico di Leo Messi. Il Chuarrua gliel’ha giurata, è andato da Simeone e ha vinto la Liga. Poi Koeman aveva dovuto affrontare la crisi scatenata dal burofax di Leo Messi, che chiedeva di essere ceduto, senza successo. Quindi le dimissioni di Bartomeu, per evitare l’impeachment. Arrivato Laporta sono iniziate subito le polemiche, perché il nuovo presidente di Koeman non voleva sapere nulla. Il Barça ha perso male la Liga e la Champions, però almeno ha portato a casa la Copa del Rey. Messi se n’è andato comunque, la situazione economica è precipitata, e così anche quella sportiva. Koeman ha iniziato a lanciare i giovani, Gavi e Nico su tutti, ma i risultati non sono arrivati. Si è invece palesato il quarto licenziamento della sua carriera. L’eroe di Wembley 1992, quello che aveva dato ai catalani la prima Champions, non ha resistito alla grande crisi del Barcellona. Vedremo come se la caverà il suo sostituto.

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