Kroos di solito è un tipo schivo e taciturno. Tranne quando si tratta di registrare il podcast Einfach mal Luppen, che tiene assieme a suo fratello Felix. In quel caso, diventa un gran chiacchierone e si lascia andare anche a dettagli personali.
Non ruba l'occhio e difficilmente fa qualcosa di davvero indimenticabile in campo, ma se Toni Kroos è da anni il metronomo del Real Madrid che ha vinto tutto, un motivo dovrà pur esserci. Il tedesco, con le sue geometrie, è stato indispensabile per chiunque sia arrivato al Bernabeu da quando è lì e anche la Germania grazie a lui ha avuto vita un po' più semplice quando c'è stato da portare a casa il mondiale 2014. Eppure Kroos non appare mai troppo, anche perchè di solito è un tipo schivo e taciturno. Tranne quando si tratta di registrare il podcast Einfach mal Luppen, che tiene assieme a suo fratello Felix. In quel caso, il tedesco diventa un gran chiacchierone e si lascia andare anche a dettagli personali...o a prese in giro.
OSSESSIONE - Per esempio, Kroos ha spiegato di avere una vera e propria ossessione per la maglia della stagione 2019/20 del Real Madrid. La prima divisa delle Merengues, con il classico bianco accompagnato da dettagli in oro, ha avuto un fascino così incredibile su di lui a convincerlo a tenerla su...quasi sempre. "È stata per distacco la maglia più bella con cui io abbia mai giocato. A volte neanche volevo togliermela, volevo portarmela a casa, nonostante ne avessi una sessantina, perchè sapevo che da un momento all'altro qualcuno me l'avrebbe sfilata dalle mani. Durante tutta quella stagione mi ripetevo che avremmo dovuto vincere qualcosa con quella maglia, non farlo sarebbe stato come mancare di rispetto a una maglia così eccezionale. Ma grazie a Dio, abbiamo vinto il campionato".
AMBURGO - Tra le tante rivelazioni, c'è anche spazio per un po' di ironia. E il bersaglio è una big di caduta di Germania, l'Amburgo. Felix Kroos, avendo giocato per anni al Werder Brema, scherza sul momentaccio dei rivali, che sono precipitati per la prima volta in Zweite Bundesliga e che sono al quarto anno nella seconda divisione, senza riuscire a tornare nella massima serie. E anche Toni si aggiunge al coro, spiegando che riportare in alto il club è un'impresa quasi impossibile. "I migliori allenatori sono in grado di fare la differenza in qualsiasi, club, ma allo stesso tempo è ovvio che neanche Guardiola riuscirebbe a ottenere la promozione con l'Amburgo". E se lo dice uno che Pep lo conosce bene...
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