Sfida molto sofferta fra Borussia Dortmund ed Eintracht Francoforte. Un 3-2 maturato fra fatiche e... insulti in spagnolo.
Haaland è un professionista maniacale, assicura chi lo conosce bene. Tesi sostenuta anche dai fatti, anzi, dal fatto accaduto durante la sfida molto sofferta fra Borussia Dortmund ed Eintracht Francoforte. Un 3-2 maturato fra fatiche e... insulti in spagnolo.
MERCATO - Trovarsi di fronte Haaland non è esattamente il sogno di ogni difensore. Particolarmente arcigno, Borrè, colombiano dell'Eintracht che ha tentato in ogni modo di arginare la furia agonistica e tecnica del centravanti norvegese, esagerando un po' con le maniere forti. Di certo quanto basta per irritare Haaland che dopo aver subito una spinta che lo ha fatto cadere a terra si è alzato avvicinandosi a brutto muso verso l'avversario... insultandolo, come riportato da AS, in perfetto spagnolo. Resta da capire se l'abbia fatto per non lasciare spazio alle interpretazioni sul disappunto o perché ha deciso di... farsi trovare pronto in vista della prossima stagione, considerando che più voci di mercato lo indirizzano verso la Liga.
RAJADA - In spagnolo, il gesto di Haaland è considerato una "rajada" ovvero una solenne arrabbiatura con tanto di sfogo verbale. La rabbia del centravanti è stata comunque apprezzata anche dal Borussia Dortmund che continua a giocarsi dell'agonismo quasi feroce del suo centravanti che, pur senza trovare la via del gol, e anche questa per certi versi è una notizia, è comunque riuscito a incidere nel match con un assist e una partecipazione attiva all'azione che ha portato al gol decisivo di Dahoud. Insomma, Haaland è un calciatore che è e resta decisivo anche quando non segna. "Questo è un bene per noi. La sua voglia di vincere il carattere che ha nel DNA è qualcosa di impressionante e divertente allo stesso tempo ", ha detto il portiere Gregor Kobel che ha evidentemente apprezzato la mentalità di un ragazzo così giovane ma già maturo per prendersi la squadra sulle spalle trascinandola alla vittoria. Ecco perché evidentemente il Borussia non si è ancora rassegnato nè arreso all'idea di lasciarlo andare.
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