Ronaldo si sfoga con Sky Uk e chiede di più al suo United: "Ragnick non è mai stato alla guida di un top club. Essere ad interim può creare problemi"

"Non sono qui per giocarmi il quinto, sesto o settimo posto”. È lo sfogo di Cristiano Ronaldo, che ha parlato del momento del suo Manchester United. "Non accetto che nella mentalità del club non ci sia l'obiettivo di essere almeno nelle prime tre". Ora i Red Devils sono settimi in Premier League. E CR7, nell'intervista a Sky Sports Uk, ha manifestato i suoi dubbi. "Rangnick non è mai stato alla guida di un top club. Essere un allenatore ad interim può creare problemi".

Mentalità

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In estate il portoghese aveva lasciato la Juventus per tornare ad Old Trafford (dove aveva giocato tra 2003 e 2009). Ma il suo "secondo" United non è decollato. Ed ora è a -22 punti dai rivali del City, primi in classifica. "Sono qui per provare a vincere. E credo che per costruire delle belle cose a volte serva distruggerne altre. Quindi nuovo anno e nuova vita". Intanto, in stagione, il 36enne Ronaldo ha segnato 8 gol in Premier (16 presenze) e 6 in Champions (5 partite e passaggio del turno). "Il club è grande. Spero che possiamo essere al livello che i tifosi vogliono e meritano. Siamo competitivi, ma non al top. Abbiamo davanti un lungo cammino di miglioramento. E se riusciamo a cambiare la nostra mentalità, potremo raggiungere grandi cose". CR7 si è poi soffermato sul discorso panchina. "Non è facile perché abbiamo avuto Solskjaer ed il suo addio è stato duro da accettare. Poi Carrick e adesso c'è questo nuovo allenatore. È difficile quando si cambia così tanto".

Rangnick e l’interim

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Ed è proprio sul tedesco ex Lipsia che si è concentrato il giudizio della star portoghese: "Da quando è arrivato un paio di settimane fa ha già cambiato molte cose e ci siamo migliorati su alcuni aspetti. Ci vuole tempo perché le sue idee di gioco entrino nella testa dei calciatori, ma sono sicuro che farà un buon lavoro. Ci sono tante partite per migliorare". Anche se qualche dubbio Ronaldo non lo nasconde: "Avere un allenatore ad interim può incidere sull'attitudine di alcuni calciatori. Perché è noto che chi dà istruzioni non sarà al comando per molto tempo. Un allenatore deve invece sentirsi sicuro nella sua posizione. Altrimenti non è nella situazione ideale per avere autorità sui giocatori e chiedere rispetto. Rangnick non è stato manager per tanto tempo. E non ha mai guidato un top club. Ora deve adattarsi alla grandezza del Manchester United".

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