Daniel Pavan, preparatore dei portieri dell'Internacional di Porto Alegre, ha parlato di Alisson. E ha raccontato che il brasiliano ha seriamente rischiato di smettere con il calcio. Colpa della genetica, dei dolci e...delle bevande gassate.
Uno dei portieri più pagati di tutti i tempi poteva non essere un portiere. Anzi, poteva addirittura non giocare a calcio, nonostante fosse il suo sogno da quando era bambino. Eppure Alisson ha seriamente rischiato di appendere i guantoni al chiodo, convinto da qualcuno che non ce l’avrebbe mai fatta. Ma per fortuna c’era un angelo custode nelle giovanili dell’Internacional di Porto Alegre che ha vegliato sulla crescita (in tutti i sensi) del portierone. Che da “piccolo e grasso” si è ritrovato nell’Olimpo nel pallone. E, come ha raccontato qualche tempo fa al Sun, Daniel Pavan ha tutti i motivi del mondo per essere orgoglioso della carriera di Alisson.
ADDIO AL CALCIO - Già, perchè, strano a dirsi, non è sempre sembrato così ovvio che il brasiliano sarebbe esploso... "Sono molto felice e orgoglioso di aver visto Alisson giocare i mondiali e del fatto che si sia trasferito a uno dei migliori club del mondo. Quando ha iniziato ha avuto una crescita più lenta degli altri ragazzi, quindi come portiere era basso e aveva problemi di peso. E questo a volte gli è costato la maglia da titolare e lo ha costretto in panchina. E un giorno i suoi genitori sono venuti a cercarmi, pensavano che non avesse un futuro nel calcio e volevano che lasciasse il pallone". Una scelta drastica, ma parzialmente giustificata dalle preoccupazioni di una famiglia per il proprio figlio.
GOLOSO - "Pensavano che con gli studi si sarebbe costruito un futuro migliore e che avrebbe dovuto lasciare l'Internacional, ma sono riuscito a convincerli che Alisson doveva solamente terminare la sua fase di sviluppo e che avrebbe avuto un grandissimo futuro come portiere. Era più lento dei ragazzi della sua età, ma in quanto a gesti tecnici non c'era competizione". E alla fine ha decisamente avuto ragione Pavan, che però ha dovuto sudare sette camicie per spiegare al giovanissimo Alisson che forse la sua predilezione per i dolci e le bevande gassate non andava assecondata fino in fondo. Ma alla fine la natura ha fatto il suo corso e l'ex "piccolo e grasso" Alisson Becker ora è una montagna di muscoli e uno dei migliori portieri al mondo. Per fortuna, qualcuno ha creduto in lui. Altrimenti, sarebbe stato uno spreco troppo enorme di talento per un calcio che ne ha sempre più bisogno.
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