Una sconfitta dolorosa, che apre la crisi in casa Foggia Calcio, sfociata nella separazione (voluta e annunciata dalla società ieri sera in un comunicato) con il direttore sportivo Peppino Pavone, ideologo di Zemanlandia e stretto collaboratore del tecnico Zdenek Zeman (quali ripercussioni ci saranno?). L’1-3 subito da un Latina accorto e determinato mette a nudo tutte le fragilità dei rossoneri, tanto di idee (a pochi giorni dalla chiusura del mercato) quanto nelle gambe, seppur ridotte al minimo sindacale da infortuni, coronavirus e squalifiche. L’undici di partenza è un insieme di bende e cerotti. Rocca, una mezzala, fa il terzino destro (spaesato e palesemente in difficoltà). Rizzo Pinna, un’ala, fa il trequartista in pressione sul play avversario. Il 4-3-3 di proverbiale marca zemaniana diventa, con lui, un 4-2-3-1. La mediana, alleggerita di un uomo, conta sulla fisicità di Garofalo (spesso impreciso in impostazione) e Gallo. Tanta corsa, poche idee. E una marea di passaggi sbagliati, anche i più elementari.
PRIMO TEMPO – Come sarebbe andata la partita lo si è capito dopo soli due minuti: contropiede del Latina, palla a Sane che resiste al recupero di Di Pasquale e calcia a rete, trovando la deviazione di Alastra. Il Foggia risponde al 6′ con una girata di Curcio alta sulla traversa. Al 10′ Rizzo Pinna in azione solitaria percorre praterie e entra centralmente in area avversaria, ma il rasoterra (troppo centrale) viene parato dal portiere in uscita. Sarà l’azione più pericolosa del Foggia. Subito dopo ecco il vantaggio del Latina. Al 14′, un filtrante innocuo (e fuori misura) viene deviato sfortunatamente da Girasole, che mette in azione Sane. Alastra è costretto a uscire per murare l’attaccante, però la palla arriva sui piedi di Nicolao, che segna con un destro lento e beffardo. Il Foggia è tutto nella strepitosa rovesciata di Curcio (al 20′) su assist di Garofalo, ma la palla esce di poco a lato. Poi solo Latina, che difende e attacca. Al 27′ un contropiede di Sane termina con un sinistro di poco alto sulla traversa. Alastra deve volare per mettere in angolo un tiro da distanza siderale di Carissono. Bisogna correre ai ripari, soprattutto a centrocampo dove il Foggia era in netta inferiorità numerica. Così al 33′ Zeman torna al 4-3-3, arretrando Rizzo Pinna al ruolo di mezzala, con Gallo play. Servirà a poco. Al 40′ il Latina raddoppia: punizione dal limite di Esposito e palla nel sette.
SECONDO TEMPO – L’intervallo non porta consiglio, anzi, peggiora il tutto. Al 10′ s.t. il Latina triplica: palla a incrociare di Sane, con calcio quasi da fermo, e terza rete segnata a difesa ferma del Foggia. Il guizzo d’orgoglio arriva al 15′ s.t., quando viene steso Garofalo in area. Il Foggia accorcia su rigore di Curcio che batte spiazzando il portiere. Poco dopo lo stesso Curcio prova il destro al volo, ma la coordinazione non è perfetta e la palla si alza. Zeman al 24′ s.t. Opera tre cambi e reimposta il 4-2-3-1 con Merola mezzapunta e gli ultimi arrivati dal mercato, Vitale e Rizzo sulla corsia di destra, rispettivamente in attacco e in difesa. I subentrati sono subito pericolosi. Cross basso di Merola da sinistra e palla di poco a lato di Vitali. Ferrante al 29′ s.t. Impegna il portiere alla parata con un tiro troppo centrale. Poi la partita viene spezzettata dalle continue perdite di tempo del Latina che con malizia porta a casa un successo meritato.