Secondo il quotidiano francese, il club parigino spende per gli ingaggi il 37% dell'ammontare dell'intera Ligue. Al Khelaifi contesta i dati e parla di 585 milioni, comunque in grande crescita rispetto al 2021

Messi, Ramos, Wijnaldum e pure Donnarumma la scorsa estate sono arrivati al Psg da svincolati. Il club dell'emiro del Qatar non ha speso dunque un euro per metterli sotto contratto. Ma anche i giocatori liberi hanno un costo e, secondo l'Equipe, un effetto importante su un bilancio già messo in difficoltà dalla crisi. Il monte ingaggi del Psg infatti sarebbe salito a 629 milioni di euro. Quota che corrisponde al 37% della voce stipendi di tutta la Ligue 1, che si attesta a 1,7 miliardi. Ma la società parigina contesta il dato: gli stipendi, globali, quindi anche dei circa 700 dipendenti e degli atleti delle altre discipline, arrivano a 585 milioni in tutto. Comunque. un'ottantina in più rispetto all'ultima stagione.

Conti

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Dei 629 milioni, precisa l'Equipe, 136 sono destinati ai prelievi per imposte e contributi. Si tratta lo stesso di una cifra che supera l'ultimo fatturato del club, approvato in Lega. Quello del 2019/20 infatti si fermava a 559 milioni, di cui 414,5 milioni alla voce retribuzioni di tutta la struttura societaria: dalle stelle della prima squadra al magazziniere. L'arrivo di Messi, il cui ingaggio è stimato a 30 milioni netti, ha però appesantito i conti, a fronte di ricavi in calo, per via dei due anni di pandemia. Per il Psg, dalla scorsa estate la voce ingaggi sarebbe invece salita a 585 milioni, di cui 127 di trattenute. L'incremento rispetto ai 503 milioni del 2021 sarebbe dunque di “soli” 82 milioni. E non di 124, come per l'Equipe.

Tagli

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Comunque sia, il Psg da mesi ha avviato una drastica politica di tagli e soprattutto una strategia di alleggerimento della rosa che però finora non ha portato i frutti sperati. Sul mercato sono finiti molti giocatori poco produttivi. A cominciare da Icardi, comprato per 50 milioni, bonus esclusi, che pesa per circa 10 milioni di ingaggio. Ma in uscita ci sono anche i vari Paredes (9 milioni lordi, bonus esclusi), Herrera (7,8), Draxler (7,2), Kurzawa (5,4), Kherer (4,9), e ormai pure Di Maria, in scadenza, con i suoi 13 milioni di stipendio. Finora nessuno ha fatto le valige, neppure il 35enne Navas con 12 milioni lordi di ingaggio, messo sotto pressione dalla concorrenza di Donnarumma che parte da un ingaggio equivalente, a pari all'incirca di quelli di Ramos e Wijnaldum. E poi c'è il capitolo Mbappé. Il fuoriclasse francese guadagna 12 milioni netti, circa il doppio al lordo, e potrebbe salutare a giugno. A meno che non accetti l'offerta di rinnovo che lo renderebbe il giocatore più pagato del club, oltre quota 30 milioni netti. Rendendo ulteriormente complessa l'equazione.

Crescita

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Secondo l'Equipe, il Psg non rischia sanzioni. Non in patria, dove i controllori della Lega considerano il fondo Qsi come un garante indiscutibile. E neppure in Europa, visto che il fair-play finanziario è stato alleggerito proprio per permettere ai club di fronteggiare più serenamente la crisi, in attesa di una riforma che l'Uefa gestisce a stretto contatto con l'Eca, presieduta da Nasser Al Khelaifi, presidente del Psg. Naturalmente, vanno poi prese in considerazione le voci in entrata. Al di là della crisi, l'arrivo di Messi ha dato una spinta ulteriore ai ricavi commerciali che sono in costante crescita negli ultimi dieci anni a gestione Qatar: passati da 95 milioni nel 2011 a 540 milioni nel 2020, dopo il picco oltre quota 600 milioni del 2019 di pre-crisi. In media, un +21,3% annuale, per un valore globale del marchio Psg stimato a 2,5 miliardi. Ma alla fine serve comunque vendere.

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