Klopp non è benvoluto proprio da tutti. Di solito i calciatori che hanno lavorato con lui lo descrivono quasi come un secondo padre. Non è così per Adrian Ramos, che si è trovato a condividere lo spogliatoio con lui al Borussia...
Avrà anche vinto il premio come miglior allenatore del mondo per due anni consecutivi (2019 e 2020), ma questo non significa che Jürgen Klopp sia benvoluto proprio da tutti. Certo, l’allenatore tedesco del Liverpool è tra i tecnici più amati, ma nel calcio si sa come vanno le cose: finché si è perdenti è difficile trovare nemici, ma poi, non appena si comincia a portare a casa qualcosa, spuntano le critiche... Considerando che nel giro di due stagioni il suo Liverpool ha prima vinto la Champions League e poi ha interrotto un digiuno in Premier League che durava da trent’anni, ce n’è abbastanza affinché Klopp riceva anche lui la sua dose di punzecchiate, come del resto avviene per tutti i colleghi altrettanto celebri.
DISASTRO - Una arriva da un ex giocatore ai tempi del Borussia Dortmund. Strano, visto che di solito i calciatori che hanno lavorato con Klopp lo descrivono quasi come un secondo padre. Non è così per Adrian Ramos, che si è trovato a condividere lo spogliatoio con il tedesco in quella che è stata la peggior stagione del tecnico al Signal Iduna Park. E come ha raccontato a Goal, il colombiano ha avuto parecchi problemi a relazionarsi con l'allenatore. "Mi ha voluto fortemente in rosa, ma è stata una stagione disastrosa, sembrava di essere finiti nel film sbagliato". E il fatto che per qualche giornata il Borussia sia addirittura stato ultimo in classifica la dice lunga. A quel punto per Ramos, attualmente tornato in patria all'America de Cali, non ci sono state troppe possibilità.
FIDUCIA - "Sfortunatamente, dopo alcune partite non ho praticamente giocato più. Klopp si fidava di più di altri calciatori. Diceva che non mi allenavo abbastanza bene. Una volta mi ha addirittura escluso dai convocati per scelta tecnica, è stata una cosa che mi ha amareggiato. Non mi sembrava giusto, in fondo non ero l'unico con una forma altalenante. E ci sono momenti in cui non riesci a vedere la porta persino in allenamento. Questo mi rende un giocatore peggiore degli altri? No, è una questione di fiducia. E nonostante io abbia imparato molto da Klopp, la sua fiducia l'ho sentita solamente all'inizio". Non proprio la descrizione che la maggior parte dei suoi ex calciatori dà del tedesco...
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