Il Tottenham vince nel recupero in casa del City una gara piena di emozioni: la squadra di Pep resta prima, ma il Liverpool ora crede nella rimonta

Davide Amato

Il modo migliore per uscire dalla crisi: dopo tre k.o. di fila in campionato, il Tottenham di Conte torna a vincere in Premier League. E lo fa passando (3-2) sul campo di una macchina fin qui quasi perfetta, il Manchester City di Guardiola, primo in classifica.

Una partita al cardiopalma (durata cento minuti), che rischiava di terminare con una beffa (pareggio di Mahrez su rigore al 90+2') e invece si chiude in festa per i londinesi, grazie al gol del 3-2 siglato da Kane al 90+5’. Doppietta personale per l’attaccante, che la scorsa estate era stato oggetto dei desideri di mercato proprio del City. Le altre reti sono di Kulusevski (all’esordio da titolare, lo svedese è protagonista di una prestazione più che positiva) e Gundogan (che sfrutta un errore di Lloris). Gli uomini di Guardiola hanno un predominio netto (72% del possesso palla) ma a risultare determinante è il maggior cinismo della squadra di Conte: cinque tiri nello specchio su un totale di sei provati, mentre per un impreciso City sono quattro in porta su ventuno conclusioni. Gli Spurs si portano a -5 dalla zona Champions. E soprattutto riaprono ulteriormente la lotta per il titolo di campione d'Inghilterra: il Liverpool, secondo, è a -6 dal Manchester City (e con una partita in meno).

Le scelte

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Guardiola fa due cambi rispetto alla formazione titolare che in Champions ha passeggiato in casa dello Sporting Lisbona: Walker per Stones e Gundogan al posto di Mahrez. Della squadra che ha perso contro il Wolverhampton nell’ultimo turno di Premier, Conte conferma sette undicesimi: le novità sono Kulusevski (prima partita da titolare per lo svedese in prestito dalla Juventus), Dier, Royal e Hojbjerg, mentre sono confermati gli ex Serie A Romero e Bentancur. City schierato con un 4-3-3 (tridente Sterling-Silva-Foden); Spurs che rispondono con un 3-4-2-1 (Kulusevski e Son alle spalle di Kane).

Primo tempo

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Pronti, via ed è subito vantaggio del Tottenham: Son scappa alle spalle di Dias, elude Ederson e serve a Kulusevski il più comodo degli assist. Lo svedese, al primo gol in Premier, insacca a porta vuota (4'). Il City ingrana e risponde con il giro palla (67% del possesso nel primo tempo), alzando ritmo e baricentro alla ricerca del pareggio. Al 21’ il palo dice di no a Gundogan. Questione di minuti. Perché al 33’ c’è il pareggio della squadra di Guardiola: cross di Sterling, ennesima incertezza di Lloris, con il pallone che gli sfugge e termina sui piedi di Gundogan, lesto ad approfittare del regalo per fare 1-1. Al 40’ Royal tiene a galla i suoi e salva su Sterling.

Secondo tempo

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Il City dà l’impressione di controllare le operazioni di gioco, mentre gli Spurs provano a cercare spesso Kane. Ed è proprio l’attaccante inglese, in un momento di netto dominio degli avversari, a firmare a sorpresa l’1-2 (59’): cross di Son, inserimento con i tempi giusti di Kane e palla calciata sotto al sette. Al 66’ Lloris ha l’occasione per farsi perdonare e salva su Gundogan. Sempre sull’asse Kulusevski-Kane il Tottenham cala il tris, ma il gol di Hurricane è annullato per offside (73'). Nel finale è nuovamente forcing del City: all’89’ Romero fa cadere il castello dei suoi. Il tocco di mano dell’argentino ex Atalanta vale il rigore del pareggio, concesso dopo un check e trasformato da Mahrez (90+2').

Da cardiopalma

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Colpo del k.o.? No. Perché il Tottenham butta il cuore oltre l’ostacolo. Al 90+5’ capitan Kane batte ancora Ederson (su assist di Kulusevski). E spedisce gli Spurs fuori dalla crisi. Il Tottenham replica così il risultato di agosto, quando nella prima gara di questa Premier aveva esordito battendo il City 1-0 (gol di Son). Da lì in poi le due squadre hanno avuto percorsi opposti. Il Manchester ha dominato in testa al campionato, ottenendo nelle ultime quindici uscite, prima di oggi, ben quattordici successi e un pareggio. Gli Spurs hanno invece esonerato Espirito Santo, al suo posto c'è da novembre Conte: l’allenatore italiano, dopo un buon avvio, ha perso le ultime tre in Premier (subendo sette gol). A cambiare tutto è questa vittoria a Manchester (dove il Tottenham non vinceva dal 2016).

Ora gli Spurs sono settimi, con 39 punti (e tre gare in meno) e accorciano verso il quarto posto dello United (distante 5 punti). Il City, alla terza sconfitta del suo campionato, resta primo a 63, ma il vantaggio sul Liverpool adesso è solo di sei lunghezze (e c’è ancora lo scontro diretto da giocare). La lotta per il titolo resta aperta.

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