L’1-1 del Manchester con l’Atletico a Madrid porta la firma di questo 19enne figlio d’arte svedese di origini camerunesi (il papà giocava con Eto’o). È stato premiato dai Red Devils come miglior giocatore del settore giovanile
“Credimi, ragazzo. Non resterai a lungo nella mia squadra”. A primo impatto, suona come un brutto preavviso. Eppure quelle parole, pronunciate da Ian Forder nel 2013, significavano tutto il contrario. “Il ragazzo è forte, ha qualità, presto finirà nel mirino dei club professionistici”. Anthony Elanga è l’uomo del momento in casa United. La sua carta d’identità dice 19 anni, così pochi da averlo reso il più giovane della storia del club a segnare nella fase a eliminazione diretta della Champions. L’1-1 dei Red Devils negli ottavi contro l’Atletico porta la firma del 2002 svedese, in gol all’80’ cinque minuti dopo il suo ingresso in campo. “A gennaio voleva andar via in prestito – ha raccontato Rangnick nel post-partita –. Gli ho chiesto di restare perché sapevo che ci avrebbe dato una mano”. Da Forder all’ex Lipsia, due dichiarazioni solo apparentemente in contrasto tra loro. Ma che si fanno, in realtà, portatrici di un’unica verità: Elanga può diventare uno dei migliori.