Uno, due, tre, quattro e cinque gol. Tutti in un tempo. A memoria d’uomo il Foggia Calcio non li aveva mai segnati. I rossoneri di Zdenek Zeman battono 5-1 il Catania e si rilanciano prepotentemente in zona playoff. La partita non è stata mai in discussione, anche perché il pari è durato meno di venticinque secondi, giusto il tempo di veder segnare l’ala destra Merola, antipasto dello show rossonero che manda in gol tutti i pezzi pregiati dell’undici titolare.
FINALMENTE TITOLARI – Zeman schiera quella che, al netto degli infortuni che hanno tormentato la stagione, sta diventando sempre più la formazione base. E su un terreno asciutto, simil-tappeto da biliardo, la squadra inaugura la primavera zemaniana. La parte del leone, in un gruppo largamente al di sopra della sufficienza, la fa il play Petermann che, spostato alcuni metri più avanti, con licenza di offendere, diventa la spina del fianco della difesa catanese, vittima dei suoi stessi errori sotto la pressione del regista ex Cesena.
GOL LAMPO – Per avere la prova di quello che scriviamo basta attendere venti secondi. Petermann recupera palla su un controllo sbagliato della difesa, arriva fin sul fondo e mette al centro per Merola che di testa non sbaglia. Uno a zero. I bollenti spiriti del Foggia non si placano. Al 7′ una punizione di Curcio buca la barriera, ma trova la risposta in angolo del portiere. Un minuto dopo Petermann apre sulla destra per Garattoni che al volo, di destro, manda a lato da posizione defilata.
GRAZIE ZEMAN – Il raddoppio è maturo ed arriva al 17′: Petermann recupera un altro pallone prezioso, serve Curcio che, dal limite, spara la palla sotto la traversa. Due a zero e esultanza applaudita dallo Zaccheria: l’attaccante fa segno al tecnico di alzarsi dalla panchina e poi lo abbraccia in segno di riconoscenza. La partita è solo rossonera ed al 25′ il Foggia segna anche il terzo gol. Punizione di Ferrante dai venti metri e palla sotto l’incrocio, scagliata con precisione e potenza, con la complicità del portiere, colpevole di un’esitazione di troppo. Anche per l’attaccante abbracci in panchina ed uno in particolare al tecnico Zeman.
POKERISSIMO – il Catania? Non si vede ma c’è e lo Zaccheria se ne accorge al 34′. Sugli sviluppi di un angolo Rosania colpisce di testa puntando a beffare Dalmasso, sbilanciato in uscita, ma il portiere recupera prontamente posizione e con un colpo di reni mette in calcio d’angolo. Niente più. Di Foggia, invece, ce n’è in abbondanza e al 39′ arriva anche il quarto gol: punizione dal limite, Curcio finta di tirare, parte Petermann e palla nell’angolo. Quattro a zero. Anzi, cinque a zero. Al 44′, infatti, Merola si lancia in tuffo per deviare di testa un cross da sinistra di Rizzo. Palla in rete. Fine primo tempo. Applausi. E la tribuna invoca Zeman.
GOL DELLA BANDIERA – Nella ripresa la partita cala molto e perde mordente. Al 18′ s.t. il Foggia cambia: vanno fuori Ferrante, Curcio e Di Paolantonio, dentro Turchetta, Rizzo Pinna e Garofalo. Al 32’s.t. Il Catania ha la sua seconda palla gol. Greco entra in area da sinistra e calcia ma il portiere mette in angolo. E’ il preludio del gol dello stesso Freco che al 33′ s.t. mette in rete un radente da destra bucato dalla difesa rossonera.