POTENZA DI UNA STREPITOSA VITTORIA
Sinceramente temevo la partita contro i catanesi perchè i siciliani vivevano un momento positivo nonostante orizzonti nebulosi riguardo al futuro del club, figuriamoci con la serenità degli ultimi sviluppi.
C’era di fronte una formazione con grosse individualità (a partire da quel Moro pronto a calcare platee ben più importanti), una formazione capitanata da quel Baldini col dente avvelenato per l’esito della partita d’andata e soprattutto in cerca di una posizione nella griglia dei play. Ora sicuramente la prima rete foggiana avvenuta nei primissimi secondi (probabilmente un record), ha spianato la strada ai rossoneri, ma di contro gli etnei avevano tutto il tempo per recuperarla, così come la cinquina dei primi 45 minuti la dice tutta sulla qualità, sulla determinazione dei nostri. Un risultato se vogliamo auspicato, ma neanche poi tanto realistico alla vigilia, ed in una sola frazione di tempo. La fotografia della sfida poi è rappresentata dall’ostruzionismo (anche sul 5 a 0) persino a farci battere una punizione, quasi a voler conservare il risultato da parte dei rossoblù. Una vittoria così straripante che inevitabilmente ci porta al buon umore (ma senza esaltarci, però), tanto da scherzarci su e chiedere magari il rimborso di metà del biglietto d’ingresso, considerando che la pratica Catania è stata archiviata nei primi 45′.
Sui nostri parole di elogio per tutti (non potrebbe essere altrimenti), in una partita in cui sempre più si intravvede la primavera zemaniana, anche se siamo riusciti ad ottimizzare al massimo le non tantissime conclusioni e in particolare nei tiri dalla distanza (sia su azione che da calcio piazzato). Tutti oltre la sufficienza ma citazione speciale (e non solo per la doppietta) per Merola, quasi deriso fino a ieri per l’accostamento ad un certo Baiano. Non ho dubbi che anche stavolta il boemo ci abbia preso.
Parentesi: vero che Zeman abbia sbagliato pronostico su Roma-Lazio, ma Mourinho poteva pure risparmiarsi l’uscita al vetriolo. Si sà che Zeman non si sottrae mai ad un microfono e soprattutto a domande scomode dove altri glisserebbero. Del resto parliamo di un personaggio, il portoghese, che ha vissuto di rendita dal famoso triplete (con giocatori tutti al top, sia pure con un gioco scadente), che ha collezionato da lì in poi tanti esoneri e che, sempre dopo l’esperienza Inter, per sedere in panchina doveva ed è accontentato in tutto e per tutto. E comunque stiamo vedendo il cammino “trionfale” della sua Roma. Si sciacquasse la bocca e ricordasse quando nascosto dietro le siepi cercava di carpire i segreti del boemo in allenamento.
Tornando a noi, una vittoria che si spera abbia portato il sereno anche riguardo le questioni societarie e che tranquillizzi l’ambiente, anche se certi nuvoloni, certi dubbi si percepiscono lo stesso. Ma la potenza della vittoria, di una vittoria straripante porta persino Canonico ad un faccia a faccia coi giornalisti. Si è parlato un pò di tutto ma l’impressione (ribadisco, trattasi solo di impressione) che più che chiarire, è sembrato un togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Così come francamente non ho ben compreso il post, divenuto subito virale, di Canonico jr in cui parla di invidie, critiche, offese, continuando con un…ringraziamento a tutti (ironico). Continuando con un… “anche questa volta ci siete rimasti male”….
Allora, a parte il fatto che un pizzico, ma proprio un pizzichino di umiltà, proprio no? Bene, probabilmente i Canonico dovrebbero comprendere che chi ha a cuore le sorti della squadra non potrebbe non auspicare il meglio per la dirigenza, poichè questo farebbe anche le nostre fortune, come del resto sarebbe poco intelligente essere prevenuti a prescindere. Ma se nel corso del tempo (e non parliamo mica di anni) si verificano circostanze, episodi che come minimo fanno storcere il naso, questo se lo inventano mica i tifosi? Innumerevoli gli episodi, ma basta solo ricordare il rapporto quasi fraterno alla presentazione con la Pintus e sappiamo cosa bolle ora in pentola, la presentazione in pompa magna del duo Zeman-Pavone e il subire il momentaneo siluramento del ds, senza considerare le lamentele del mister. Che dire in ultimo sulla questione logo. Certo che ne aveva le capacità di acquistarlo, e chi dice di no. Certo che è ammirevole dar modo ad un tifoso di avere l’onore/gioia di acquisirlo, ma come si spiega un’asta in cui partecipava (così si disse) anche la fondazione capeggiata dal vice presidente? Ok, beviamoci pure questa. Ma ribadiamo, l’elenco sarebbe lunghissimo. Colpa dei presunti detrattori? Noi invece, insieme alla stragrande maggioranza dei fan rossoneri, spereremmo da sempre in un clima totalmente disteso, con unità di intenti. Difficile da comprendere? F. F.
Rino La Forgia
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