Quarta vittoria di fila. Sesto risultato utile positivo di fila. Diciassette gol segnati inquattro partite. Accorrete ad accaparrarvi un biglietto, la giostra Zemanlandia gira vorticosamente in un impeto di felicità, sospinta da gol e spettacolo. La partita con il Campobasso ne è l’esempio. Finisce 5-2 per il Foggia Calcio che passa per primo in vantaggio, si fa ribaltare a fine primo tempo ed orchestra il contro-ribaltone nella ripresa, grazie anche ai cambi indovinati del tecnico Zeman che sostituisce gli esterni titolari di difesa appannati.
PARTENZA LAMPO – Al 3′ il Foggia è avanti. Palla lunga di Petermann per Merola che tocca con il piede e beffa il portiere, anticipandolo, per poi depositare la sfera in rete a porta vuota. Il Foggia gioca sciolto e all’8′ Rocca calcia con il destro dal limite, ma la palla viene respinta dal portiere in tuffo. Sulla rimessa laterale Curcio prova la sforbiciata, ma la mira è alta sulla traversa.
LIGUORI INDEMONIATO – Il Campobasso inizia a recuperare metri e lo fa con i cambi di campo che cercano di trovare libero Liguori sulla corsia di destra, bravo ad allungarsi per andare in profondità e ad entrare all’interno del campo per fare spazio a Fabriani. Il Foggia soffre quella posizione e la sua mobilità. Al 13′ proprio Liguori mette sul secondo palo un cross per Pace, che sbaglia lo stop di petto e consegna palla al portiere. I rossoneri rispondono al 15′ su angolo di Merola, con lo stacco di Ferrante per la deviazione di testa ma la palla esce di poco a lato.
PAREGGIO MOLISANO – La partita è molto equilibrata e lo diventa anche nel risultato al 19′, con il pareggio del Campobasso: cross di Liguori da destra e testa di Bontà che, ben appostato sul secondo palo (senza marcature) infila l’angolo della porta. Al 25′ grandi proteste per i calciatori del Foggia. Petermann si fa male a seuito di un contrasto di gioco e resta a terra. Il Campobasso ne approfitta per lanciare lungo per Tenkorang che, penetrando le maglie larghe di una difesa disattente, si presenta solo davanti al portiere. L’attaccante ha l’imbarazzo della scelta: può tirare per la gioia personale o passare la palla a Rossetti in arrivo. Sceglie la seconda opzione, ma con un’esitazione di troppo, servendo il compagno quando ormai è in fuorigioco. Il Foggia protesta per la mancanza di fair play ma l’arbitro, giustamente, ha lasciato continuare.
RIBALTONE – Allo scadere un contropiede di Sciacca, orchestrato poi da Garattoni, manda al tiro Curcio, su sponda di Ferrante, ma il portiere para a terra. L’esterno avrebbe potuto servire Di Paolantonio solo a destra ma non l’ha visto. Così, improvvisamente, nel recupero il Campobasso passa in vantaggio, con una conclusione di Rossetti, che indovina il diagonale sul secondo palo. Gol e fischio di chiusura del primo tempo quasi in contemporanea.
CHE SPRINT! – Il Foggia cambia. Fuori i due terzini titolari e dentro Martino e Nicolao. In mediana fuori Rocca a favore di Garofalo. E il pareggio arriva nei primissimi istanti. Recupera un prezioso pallone Petermann, Curcio apre per Merola che entra nell’area di rigore e segna. Al 15’s.t. Il Foggia protesta per un fallo di mano in area su girata al volo di Curcio, ma per l’arbitro non è rigore.
CONTRO-RIBALTONE – Al 19’s.t. Il Foggia passa. Angolo di Di Paolantonio, testa di Curcio, il portiere respinge, Sciacca è velocissimo e tocca in gol. Al 25’s.t. Ferrante divora un gol segnato. Lancio in profondità per Merola che mette al centro un pallone che Ferrante deve solo calciare a rete ma la mira è totalmente sbagliata. Il bomber fa il bis al 29’s.t. Su cross di Di Paolantonio. Il suo colpo di testa da ottima posizione è centrale e non preoccupa il portiere. Al 34’s.t. Il portiere respinge una conclusione dalla distanza di Petermannn.
FINALE A BRIGLIE SCIOLTE – Al 36’s.t. In contropiede Ferrante conclude dal limite sfiorando il palo. Ferrante prova anche al 38′.s.t. Trovando la respinta del portiere. La sagra della mira sbagliata di Ferrante prosegue al 41’s.t. Quando di testa manda a lato un cross di Nicolao dal fondo. A segnare ci pensa Garofalo che da posizione defilata e con lo svarione del portiere mette in gol. Nel finale Martino toglie dalla testa di Candellori il possibile gol del 4-3. In pieno recupero è Curcio a chiudere ogni discorso con un rasoterra dal limite.