La squadra di Ancelotti chiude il primo tempo sotto di due gol, poi si scatena nella ripresa. A sei giornate al termine del campionato sono 15 i punti sulla formazione di Lopetegui e sul Barcellona
Un successo in rimonta che vale come un sigillo di garanzia sulla Liga. Il Real Madrid vive una serata a due volti nella supersfida del Sanchez Pizjuan, ma alla fine centra il successo sul filo di lana grazie a un guizzo di Benzema, che firma il 3-2 nel recupero dopo il doppio vantaggio andaluso nei primi 45’. Il Siviglia crolla dopo il riposo e dice addio alle residue speranze di tornare in lotta per il titolo, scivolando addirittura a meno 15. Per gli andalusi è la settima sfida consecutiva contro i Blancos senza vittorie, mentre Ancelotti confeziona una rimonta da urlo che porta i madrileni a un passo dal 35° campionato.
STRATEGIE
—Lopetegui ritrova Gomez e Acuna, subito dentro dal primo minuto, ma soprattutto punta su Lamela al posto di Ocampos con una mossa a sorpresa. A completare il reparto offensivo degli andalusi ci sono Corona e Martial. Ancelotti, che deve fare i conti con sette assenze, sceglie invece Camavinga per rimpiazzare lo squalificato Casemiro e dirotta Carvajal a sinistra per sopperire alle contemporanee assenze di Mendy e Marcelo. Mossa conservativa in attacco, dove ad accompagnare Benzema e Vinicius figura Valverde per dare più sostanza alla manovra e garantire un maggior sostegno al centrocampo.
FURIA ANDALUSA
—- Le iniziali scelte di Ancelotti non portano i frutti desiderati perché il Siviglia semplicemente non permette ai rivali di ragionare. Intensità e pressing alto mandano in tilt soprattutto la difesa madrilena, che concede ampi spazi dalla parte di Lucas Vazquez. Lì l’asse Acuna-Corona fa male a più riprese, mentre i Blancos concedono errori a ripetizione in fase di impostazione e ripartenza. Sul primo erroraccio perdona Corona, dopo un primo squillo di Martial al 9’. Ma sulla successiva dormita non si fa pregare Rakitic, lesto a firmare il vantaggio su punizione sfruttando l’approssimativa barriera avversaria. Le amnesie di Blancos fanno ancora danni quattro minuti dopo, quando gli andalusi capitalizzano una palla recuperata sulla trequarti per confezionare il raddoppio con Lamela (assist di Corona).
VAR E POLEMICHE
—Il Madrid chiude il primo tempo in evidente affanno, senza riuscire ad affacciarsi dalle parti di Bono subendo sistematicamente gli affondi dei padroni di casa guidati da un ottimo Jordan. Ma il riposo e la prevedibile strigliata di Ancelotti cambiano completamente il panorama, complice anche la decisione di tornare al classico tridente con l’ingresso di Rodrygo. Il maggior peso davanti e la sensibile crescita di Modric e Kroos (in ombra nel primo tempo) consentono ai Blancos di prendere il pallino del gioco e riaprire la sfida al 50’, merito proprio di un guizzo del brasiliano entrato pochi minuti prima. Nell’ultima mezzora, Lopetegui prende le dovute contromisure facendo densità in mezzo con l’ingresso di Torres e la sfida si accende con occasioni a ripetizioni da ambi i lati. Navas e Ocampos gettano alle ortiche il possibile colpo del k.o., dall’altra parte sono invece Benzema, Militao e Vinicius a sfiorare il pari. Poi l’episodio destinato a scatenare polemiche: Vinicius va a segno al 75’ con un bel destro sul secondo palo, ma l’arbitro annulla dopo il check del Var per un presunto stop col braccio.
JOLLY BLANCO
—Ma non basta il Var per smorzare la fame dei Blancos, che preparano l’assalto finale con una batteria di quattro attaccanti per trovare la zampata vincente con il più insospettabile della banda, Nacho, autore di un destro vincente da centro area dopo un minuto dall’ingresso in campo. Completata la rimonta all’83’, i Blancos intensificano gli attacchi per fare bottino pieno in pieno recupero grazie a un’azione disegnata dai tre tenori d’attacco: combinazione Vinicius-Rodrygo, scarico arretrato per l’accorrente Benzema, e destro letale del francese per firmare il 25° gol stagionale che vale anche più di mezzo titolo di capocannoniere.
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