Dopo la finale di Carabao Cup anche quella della coppa d'Inghilterra viene decisa dal dischetto. Dopo 14 tiri errore di Mount e penalty decisivo segnato da Tsimikas
Il Liverpool si prende la Coppa, dopo due pali e decine di occasioni sciupate. La vittoria arriva soltanto ai calci di rigore, il giusto epilogo dopo 120 minuti trascorsi a porte inviolate. Se non fosse per un paio di cambi a testa nelle formazioni titolari, la finale di FA Cup contro il Chelsea sembrerebbe il remake del confronto di fine febbraio, quando Klopp soffiò a Tuchel il successo in Carabao Cup. L’eroe del giorno non è però il portiere Kelleher, quella volta protagonista con il tiro decisivo dal dischetto. Al suo posto sale in cattedra Tsimikas, che calcia il settimo penalty dritto nell’angolino basso: il greco regala così ai Reds il secondo trofeo della stagione… almeno fino a questo momento. Dalle parti di Anfield, ora più che mai, il sogno di uno storico quadruplete potrebbe ancora trasformarsi in realtà.
FIDUCIA A ROMELU
—Nella sfida di Wembley, i Blues devono fare a meno di Kai Havertz, l’uomo che – appena un anno fa – risultò decisivo in finale di Champions. Il tedesco si ferma per un problema al legamento del ginocchio, al suo posto c’è Lukaku, reduce da tre gol nelle ultime due uscite. Le sorprese non finiscono qui: fuori Azpilicueta e dentro Chalobah, a centrocampo c’è Kovacic, che recupera da un infortunio in tempi record. Klopp si affida, invece, ai suoi fedelissimi, schierando Salah, Manè e Diaz in avanti.
PRONTI E… DIAZ
—I Reds partono forte proprio grazie al colombiano, che fa ammattire Chalobah e confeziona tre occasioni da gol in dieci minuti. Il Chelsea rischia tanto, a svegliarlo ci pensa Pulisic, che prima sfiora il palo e poi mette Alonso a tu per tu con Alisson. Il brasiliano chiude la serranda e salva il risultato, ma al 33’ arrivano brutte notizie, a sole due settimane dalla finale di Champions contro il Real, per i tifosi del Liverpool: Salah si fa male ed è costretto a chiedere il cambio, Klopp sceglie Jota, che si rende subito pericoloso. Prima dell’intervallo, s’intravede anche un po’ del vecchio Lukaku: il belga si libera di Van Dijk e riesce a girarsi in area, ma alla fine spara alto di un soffio.
SFORTUNA REDS
—L’inizio del secondo tempo vale, da solo, il prezzo del biglietto. In 7’ succede di tutto: il Chelsea cerca il gol con Pulisic e lo sfiora due volte ancora con Alonso, che colpisce la traversa con un tiro da posizione defilata. Il Liverpool risponde con Robertson e l’instancabile Diaz che, allo scoccare dell’ora di gioco, torna all’assalto dell’area di rigore Blues. L’ex Porto calcia da tutte le posizioni e, nel finale, centra anche un palo. Lo stesso succede a Robertson, che all’84’ manca clamorosamente l’appuntamento con l’1-0: il match non si sblocca e, per eleggere un vincitore, bisogna andare ai supplementari… e oltre.
CALCI DI RIGORE
— Nulla da fare fino al 120’: il ritmo si abbassa, i minuti trascorrono, dopo mezzora priva di emozioni si finisce ancora ai calci di rigore. Tuchel stavolta non inserisce il para-rigori Kepa, Mendy ripaga la fiducia e – dopo l’errore di Azpilicueta – tiene il Chelsea in partita respingendo il quinto penalty Reds, calciato dal connazionale Manè. Il settimo giro è quello decisivo: Alisson para su Mount, Tsimikas non sbaglia. E il Liverpool si porta a casa l’ottava FA Cup della sua storia.
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