La Bbc riporta fonti del governo britannico secondo cui "ci sarebbero grossi ostacoli" al passaggio di consegne da Abramovich a Boehly
La cessione del Chelsea? La cifra c’è, 5 miliardi di euro, l’accordo di massima pure, ma la fumata bianca non pare così automatica. Anzi. Restano ancora "grandi ostacoli da superare" ha confidato una fonte del governo britannico alla Bbc. Anche perché il passaggio di consegne da Roman Abramovich al fondo di investimento guidato Todd Boehly, co-proprietario dei Los Angeles Dodgers, sta diventando un affare di Stato. Anzi di due Stati. Il magnate russo, i cui beni sono stati congelati dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, ha infatti un passaporto portoghese e quindi per concludere l'operazione serve pure il placet del governo di Lisbona.
Credito
—Ma non è tutto. La Fordstam Ltd, società che controlla il club londinese, deve 1,6 miliardi di sterline a Camberley International Investments, con sede nel Jersey, altra società riconducibile ad Abramovich. In sostanza: il magnate russo vanta tale credito nei confronti del club che potrebbe reclamare in fase di vendita. Abramovich ha dato garanzie legali di non voler procedere in tal senso, ma l'operazione pare oltremodo complicata dalla complessa struttura finanziaria che governa il club. Sempre fonti del governo britannico confidano di poter sbrogliare la matassa nel giro di 48 ore, anche perchè il tempo stringe. Le autorità inglesi hanno concesso al Chelsea una licenza speciale per continuare a operare, ma la deroga è in scadenza il 31 maggio. Dopodiché la continuità aziendale e quindi il futuro del club sarebbe a rischio. La Football Association deve indicare i club per le competizioni Uefa all'inizio del prossimo mese. La Premier League si riunisce il 9 giugno per rilasciare le licenze per la prossima stagione.
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