Il club catalano e l'Agenzia dell’Onu per i rifugiati celebrano una nuova collaborazione quadriennale. Intanto, il presidente blaugrana Laporta rilancia il progetto Superlega: "Andiamo avanti, chi ha promosso l’iniziativa è ancora convinto". E invita l’Uefa al dialogo
Nel giorno in cui ribadisce il proprio impegno con l'Onu in difesa dei rifugiati, il Barcellona conferma di non voler cedere nel braccio di ferro con l’Uefa: la Superlega resta un progetto "vivo", per quanto ancora "non definito nel formato e nei dettagli", ha sottolineato il presidente del Barça Joan Laporta. Il chiarimento del numero uno blaugrana è arrivato dopo aver annunciato un nuovo accordo quadriennale con l’Unhcr, che prevede l’impegno concreto della fondazione blaugrana in progetti educativi e umanitari nei quattro continenti. "Questa partnership è la dimostrazione più concreta dell’impegno che il Barcellona vuole mantenere per aiutare i bambini rifugiati in tutto il mondo. Lo scopo della nostra fondazione - ha spiegato Laporta - è lo stesso dell’Unhcr, vale a dire migliorare le condizioni di vita dei bambini meno fortunati e renderli felici".
"ACCORDO UNICO AL MONDO"
—"Ringraziamo il Barcellona per il supporto e per l’impegno messi in campo negli anni al nostro fianco", ha esordito Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. "Insieme alla fondazione blaugrana abbiamo realizzato progetti in quattro continenti e siamo contenti e orgoglioso di poter continuare a farlo", ha aggiunto Grandi celebrando un accordo che garantirà all’Unhcr una donazione di 400 mila euro all’anno più altri 100 mila euro in materiale e attrezzature sportive. L’accordo, che segue il percorso tracciato dalla partnership iniziata nel 2006 con l’Unicef, prevede anche l’inserimento del logo Unhcr sulle maglie delle prime squadre maschile e femminile, nella parte posteriore al di sotto dei numeri. "Quello con il Barcellona e la sua Fondazione - ha sottolineato Grandi - è un accordo unico a livello globale. Con nessun altro club abbiamo una collaborazione di queste proporzioni. In Italia abbiamo realizzato iniziative puntuali con qualche club, ma nulla che sia paragonabile a quanto messo in piedi con il Barcellon".
SUPERLEGA
—Dopo i dettagli relativi al rinnovo dell’accordo con l’Unhcr, nato nel 2009, il presidente blaugrana non ha schivato la questione Superlega, che conoscerà un nuovo, importante capitolo a metà luglio con l’esame della Corte di Giustizia europea. "Il progetto Superlega va avanti, chi ha promosso l’iniziativa è ancora convinto, il gruppo è vivo", ha esordito Laporta. "La vicenda seguirà il suo corso con tranquillità e secondo i tempi necessari, ma restiamo convinti sulle nostre posizioni. Non vogliamo andare contro l’Uefa, semmai cerchiamo il dialogo. la nostra è una posizione aperta e ci tengo a chiarire che non è assolutamente vero che desideriamo una Lega chiusa. Al contrario, puntiamo a una competizione aperta, che tenga conto della meritocrazia. Ma è necessario che si prenda coscienza del fatto che così non si può più andare avanti", ha ribadito Laporta. "Le regole vanno cambiate, armonizzate. In Europa c’è uno squilibrio troppo grande, il sistema va cambiato. Speriamo che lo capisca anche l’Uefa".
© RIPRODUZIONE RISERVATA