Il croato si racconta a 360°: dai successi in Liga e Champions League fino al rapporto con il tecnico di Reggiolo.
Luka Modric tra passato, presente e futuro. Il centrocampista della Croazia e del Real Madrid ha parlato Sportske di diversi argomenti. In modo particolare della stagione appena trascorsa che ha visto i Blancos vincere la Liga e soprattutto la Champions League dopo durissime gare contro Psg, Chelsea e Manchester City e poi la finale col Liverpool.
In modo particolare, la svolta, secondo il croato, sarebbe avvenuta con il Paris Saint-Germain: "È stato strano per me vedere Messi con la maglia di un altro club dopo tutti i Clasico giocati. Con Neymar e Mbappé, i parigini hanno una meravigliosa collezione di talenti", ha detto Modric. "Noi, però, siamo il Real Madrid e quando siamo riusciti a trovare il nostro ritmo di gioco, siamo stati in grado di schiacciarli con il supporto dei nostri fan. È stata una partita davvero emozionante. La svolta sì".
Dal cammino fatto a livello di squadra ad una domanda sul proprio futuro: "Se questo è il mio ultimo anno? Finché mi sentirò bene e gli allenatori mi ameranno, andrò avanti, senza pormi limiti".
E a propopsito di allenatori: "Siamo partiti molto bene dall’inizio (della stagione ndr). È arrivato un allenatore nuovo e di esperienza come Ancelotti, che fin dalla prima fase ha conosciuto tanti giocatori. Questo ha reso più facile adattarsi, dopo diversi anni fantastici con Zidane. Ancelotti ha portato calma, stabilità e creato un clima di fiducia reciproca e fiducia nelle proprie forze. Non è stato strano per me, perché per quanto qualcuno abbia cercato di sminuire la forza di questo gruppo, personalmente ero convinto che avessimo ancora una squadra superiore. Alla fine abbiamo vinto meritatamente e in maniera dominante il 35° titolo, il mio terzo".
Ancora sulle qualità di Ancelotti: "Ancelotti è unico nel trattare con i giocatori. Il suo approccio è così positivo e umile, così corretto e benevolo, che non c’è possibilità che qualcuno abusi della sua fiducia. Ha l’autorità della conoscenza e, quando comunica, tira fuori semplicemente il meglio da ognuno. Tutti andrebbero in guerra con lui, sia quelli che giocano sia quelli che non lo fanno".
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