Il tecnico paga l'eliminazione in Coppa ma non solo: dal "pasticcio" dei portieri alla mancanza di una chiara idea di gioco, il suo esonero era solo questione di tempo

Si è conclusa come da copione. Almeno con il finale scritto con l'eliminazione agli ottavi di Champions League, che di fatto ha sentenziato l'esonero anticipato di un anno di Mauricio Pochettino. Dalla sconfitta al Bernabeu di marzo, era solo una questione di tempo. Fallire l'assalto al trofeo più ambito dall'emiro nell'anno del Mondiale in Qatar, con un attacco stellare composto da Messi, Neymar e Mbappé, non poteva essere tollerato a Doha. E così è scattata la rivoluzione in casa Psg. Dopo aver sollevato dall'incarico il d.s. Leonardo, è arrivato l'addio dell'allenatore, accompagnato alla porta con il suo staff, ma con un sostanzioso assegno di circa 10 milioni di euro. Adesso parte il conto alla rovescia per la nomina del nuovo tecnico Christophe Galtier, prelevato dal Nizza per circa 8 milioni, e che sarà presentato oggi alle 14 al Parc des Princes, in presenza del presidente Al Khelaifi. Per il nuovo allenatore, un biennale secco.

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