Lewandowski è stato fondamentale per le fortune del Bayern e pare assurdo che il suo addio venga visto in una luce positiva. Ma il direttore sportivo ha la sua idea al riguardo, che ha a che fare con il miglioramento degli altri del reparto.
Nel calcio succede spesso di lasciarsi di comune accordo, ma quando una delle due parti deve fare uno strappo, allora sì che nascono i problemi. E persino calciatori che hanno scritto la storia di un club vengono trattati con una certa freddezza quando il giocatore in questione se ne va sbattendo la porta. Basta una scelta non condivisa per cancellare anni di fedeltà e di prestazioni maiuscole? A guardare la storia di Robert Lewandowski, forse sì. Il polacco ha appena lasciato il Bayern Monaco per il Barcellona per 50 milioni di euro e all'Allianz Arena sembrano averlo già dimenticato. Anzi, spiegano che le cose andranno molto meglio, anche in campo, senza di lui.
Le dichiarazioni di Hasan Salihamidzic fatte durante una chiacchierata su Sky90 sono di quelle che i tifosi si segnano per...rinfacciarle. Del resto, Lewandowski è stato fondamentale per le fortune del Bayern e pare assurdo che il suo addio venga visto in una luce positiva. Ma il direttore sportivo ha la sua idea al riguardo, che ha a che fare con il miglioramento degli altri del reparto. "Non ci si può più nascondere dietro a Lewandowski. Ci sono sette o otto calciatori lì davanti che possono fare loro quel lavoro. E adesso ognuno deve prendersi le sue responsabilità, segnare e dimostrare quanto vale". Ma basteranno Gnabry, Mané, Sanè, Coman, Musiala e Müller?
A giudicare dalle prime partite tra supercoppa e campionato, in cui sono arrivati 11 gol segnati da sei calciatori diversi, forse sì. Del resto, Salihamidzic spiega che con una rosa così ampia e piena di alternative, chi non vuole rimanere indietro dovrà per forza di cose alzare i giri. "La nostra idea era quella di avere competizione nel reparto e la stiamo avendo". Anche se qualcuno, per forza di cose, è più importante nelle gerarchie degli altri. E forse è il caso di Sadio Manè, contattato espressamente per essere la nuova stella dell'attacco bavarese. Un calciatore che, acquistato a 30 milioni di euro, sa di affare. E il DS del Bayern non lo nega mica... "Su di lui avevamo un piano, ma per come sono andate le cose è finita davvero bene per noi". E Lewa sembra già dimenticato. Sempre a patto che i tanti attaccanti a disposizione di Nagelsmann riescano a continuare a colmare il vuoto. La storia di CR7 a Madrid, del resto, insegna...
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