Dasilva, Jensen, Mee e Mbeumo fanno affondare la nave di Ten Hag. CR7 gioca tutta la partita, ma sembra un corpo estraneo
La prima in Premier del nuovo United era stata un incubo. La seconda è ancora peggio. Perché il 4-0 incassato in casa del Brentford sa di fallimento, di nave che affonda prima ancora di essere salpata. I Red Devils di Ten Hag fanno acqua da tutte le parti, di testa prima che di gambe come aveva suggerito il tecnico dopo la debacle inaugurale col Brighton. Il Brentford non solo vince: gioca meglio e corre di più. Lo United invece non ha un’idea, nemmeno con Cristiano Ronaldo al centro dell’attacco. Sembra una squadra alla deriva, non all’altezza non solo dell’obiettivo che si è data, competere per un posto in Champions, ma di squadre di media classifica come le due che ha affrontato finora. Il Liverpool, avversario lunedì 22 a Old Trafford, rischia già di fare a pezzi il nuovo progetto.
Le chiavi
—Se questo è il vero United (e l’improbabile terza maglia color evidenziatore suggerirebbe il contrario) Ten Hag è davvero nei guai. Il tecnico che con la sua disciplina doveva ridare una direzione alla squadra sembra averla persa dopo appena due partite, schiacciato da difetti mascherati dall’entusiasmo del precampionato e riemersi prepotentemente quando è cominciata la Premier. Nemmeno Ronaldo, l’unico che pare avere un’idea di cosa fare, è servito: ha toccato un pallone in area, trasformandolo nella miglior occasione United della partita, ma nonostante i suoi movimenti offensivi sembra un corpo estraneo ad una squadra che non lo vuole quanto lui non vuole restare allo United.
DE GEA
—Quella di Ten Hag, al momento, pare a malapena una squadra. Tradita anche da De Gea, miglior giocatore della passata stagione e disastroso in casa del Brentford. Lo United avrebbe bisogno delle certezze che non ha, ma anche di quei giocatori che Ten Hag continua a chiedere e che avrebbe voluto già a inizio stagione. All’intervallo, mentre il Gtech Community Stadium osannava il Brentford in estasi, ha tolto Leandro Martinez, il terzo acquisto più caro della Premier che ha giocato una partita disastrosa. Come tutto lo United, che per la 6ª volta dall’inizio del 2021-22 ha concesso almeno 4 gol in trasferta, più di tutti in Premier League nell’intervallo. Il Brentford ha vinto con merito, correndo raramente rischi e dando l’impressione, complice le insicurezze United, di poter fare gol ogni volta che si avvicinava alla porta.
La partita
—Il disastro comincia dopo 10’, quando DeGea non trattiene un tiro di Dasilva da fuori che sembrava aver già controllato. Il portiere e la difesa la combinano grossa anche al 18’: rinvio corto con DeGea che pesca Eriksen al centro dell’area, ma il danese viene clamorosamente anticipato dal connazionale Jensen che controlla e spiazza il portiere United. Alla mezzora arriva il tris, firmato da Mee, che raccoglie sul secondo palo un ponte di Toney, batte di fisico Martinez e tocca in rete. Il poker è servito al 35’, in contropiede, con Toney che di prima mette in mezzo e Mbeumo che manda al bar Shaw e fa ancora una volta secco De Gea. Lo United chiude il primo tempo col 67,1% di possesso palla, ma Raya non ha mai corso rischi. Ten Hag ne lascia tre (Fred, Shaw e Martinez) in spogliatoio all’intervallo e toglie lo spento Sancho al quarto d’ora. Lo United fa piccolissimi progressi, ma resta ben lontano dal gol. E da quello che vorrebbe essere.
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