L'allenatore del Liverpool in un'intervista a Kicker parla anche della cessione di Manè e polemizza con Ceferin
Schietto e mai banale nelle analisi, come al solito senza parole di circostanza. La trasparenza di Jurgen Klopp si nota subito anche nell'intervista che ha rilasciato a Kicker, in cui ha affrontato vari temi, a partire dal passaggio di Sadio Mané al Bayern Monaco. "L'avrei tenuto volentieri ma voleva provare qualcosa di diverso. Le decisioni vanno comunicate in tempo, alla fine siamo in un modo libero: se ci sono più parti interessate e si paga un prezzo ragionevole, allora è un affare. Se fosse sempre così, sarebbe fantastico" ha detto l'allenatore del Liverpool. A chi ritiene che la Bundesliga sia meno competitiva della Premier League, il tecnico ha risposto così allargando il discorso agli altri colpi importanti dei tedeschi, De Ligt e Gravenberch: "Non bisogna sottovalutare l'attrattiva del Bayern. Lì la probabilità di diventare campioni è relativamente alta, maggiore ad esempio rispetto alla Juventus in Italia. Allo stesso modo è un grande passo in avanti andare dall'Ajax al Bayern. Parliamo di un club di livello mondiale, economicamente solido come una roccia e anche per questo è una delle società di maggior successo al mondo".
TROPPE PARTITE
—La questione più controversa riguarda lo stress fisico a cui le riforme del calcio sottopongono i giocatori: "Ceferin si espone per fare una dichiarazione polemica sul fatto che le altre persone debbano lavorare molto di più, questo lo so anch'io e non c'è bisogno che me lo dica lui. So come funziona il lavoro. Non è mia intenzione offendere qualcuno, semplicemente ci tengo a far notare che questo sistema non funziona senza i calciatori ed è bello quando i migliori scendono in campo, ma non dovrebbero farlo ogni tre giorni. Stiamo andando a schiantarci contro un muro. Qui tutti spingono per nuovi tornei ma nessuno pensa ai giocatori, nessuno. Ora addirittura si studia una formula per allargare i Mondiali e gli Europei. Deve essere trovata una soluzione ragionevole – ha proseguito – e non è inventare altre competizioni o ingrandire quelle esistenti, è una follia. Sono ben consapevole che in questa storia ho una posizione comoda, ho vacanze a sufficienza ma i giocatori no ed è necessario cambiare questa situazione. Non m'importa essere l'unico a dire qualcosa in proposito, tanto non posso essere amico di tutti".
© RIPRODUZIONE RISERVATA