Il 19enne ha già segnato 14 gol in Bundesliga: mai nessuno ci era riuscito alla sua età. Si allena con l'aiuto della neuro-atletica
L'attaccante del futuro, che si allena con metodi all'avanguardia. Jamal Musiala si sta prendendo il Bayern Monaco. Con 4 gol nelle prime 3 partite stagionali (Supercoppa Tedesca compresa) è, per il momento, il capocannoniere della squadra. Con il gol segnato al Wolfsburg nell'ultimo turno di campionato è entrato nella storia della Bundesliga: è infatti già arrivato a quota 14 reti totali nel massimo torneo tedesco, mai nessuno alla sua età (19 anni e 169 giorni) era riuscito a segnare tanto. Non solo: contro il Wolfsburg il gol è frutto anche dell'allenamento specifico al quale Musiala si sottopone. Il classe 2003 si allena con una sorta di neuro-preparatore atletico: si tratta di analizzare i modelli di movimento, ottimizzare il modo in cui il cervello controlla i muscoli ed eliminare i blocchi subconsci nei movimenti.
Jamal contro il Wolfsburg è infatti caduto al limite dell'area di rigore con il pallone fra i piedi dopo essersi liberato di due avversari con una veronica, si è rialzato in maniera sorprendentemente rapida, prima di battere Casteels con un tiro preciso da fuori.
LA NEURO-ATLETICA
—Le ultime scoperte neuroscientifiche stanno rivoluzionando le teorie di allenamento nello sport. Si considera possibile una prestazione fisica ottimale solo se il cervello trasmette in modo affidabile informazioni di alta qualità agli occhi, al sistema di controllo dell'equilibrio e al corpo. Chi si avvale dei metodi della neuro-atletica può allenare in modo specifico la ricezione e l'elaborazione delle informazioni. Con l'aiuto di un regolare training oculare, come la neuro-atletica, si ottimizza non solo la velocità, ma anche la precisione dei processi coinvolti. Negli sport di squadra è spesso importante muoversi prima degli altri. Musiala in tal senso si allena con il neuro-preparatore Steffen Tepel. Ultimamente sta utilizzando gli "Shutter-Glasses", vale a dire occhiali che, tramite un comando elettronico, passano dall'avere riflessi più o meno scuri. La particolarità? "Allenandosi con questi occhiali, poi in partita il giocatore ha la percezione che il pallone si muova al 25% della velocità in meno", spiega Tepel, con il quale Musiala si allena da oltre 3 anni. "Con gli occhiali ci sono diverse fasi chiare e scure, simili a una luce stroboscopica in una discoteca. Il frame rate nel cervello viene così rallentato. Con questi occhiali è possibile percepire solo temporaneamente immagini a frequenze preimpostate. È così che deve lavorare il cervello per colmare le lacune".
CAMPIONE
—Nato il 26 febbraio 2003 a Stoccarda da madre tedesca e padre nigeriano, il suo primo club, a soli 5 anni, è stato il Lehnerz. Nel 2010, a causa degli studi della mamma, si è trasferito in Inghilterra, giocando prima per Southampton, e poi con il Chelsea. All'esordio con i Blues, a soli 8 anni, segnò 4 gol contro i pari età del Wigan. A 13 anni è stato convocato dalla nazionale inglese U15, a 15 da quella U18. Nel 2019, anche a causa della Brexit, la famiglia ha deciso di lasciare l'Inghilterra, motivo per il quale Musiala ha avuto la possibilità di passare al Bayern, dove è stato inserito nella squadra U17, all'epoca allenata da Klose. “Mi dispiace per Musiala che abbia dovuto esordire in Bundesliga e festeggiare il suo primo gol in campionato senza il calore del pubblico a causa del Coronavirus”, ha spiegato l'ex attaccante della Lazio alla Gazzetta. Fra i due c'è un legame fortissimo. È stato Klose il primo a convincersi che Musiala potesse far parte in pianta stabile del Bayern prima squadra. Il club lo ha blindato con un contratto da 5 milioni (lordi) a stagione fino al 2026, lui ha risposto diventando, con 17 anni e 205 giorni, il più giovane marcatore della storia del club bavarese in Bundesliga pria (togliendo il record a Roque Santa Cruz che lo deteneva dal 1999) e, con la rete segnata alla Lazio, in Champions League poi. Ai mondiali andrà con la Germania, con cui vanta già 15 presenze. In Germania sono convinti che dimostrerà di essere l'attaccante del futuro, che si allena con metodi all'avanguardia.
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