Non è una novità che i rapporti fra calciatore, squadra e ambienti siano tesi ma da Inghilterra e Olanda arrivano ulteriori conferme...

Cristiano Ronaldo via dallo United? Non è più questione di "se" ma di "quando". E nell'attesa, secondo quanto riportato dal Mirror, lo spogliatoio della squadra inglese ha metaforicamente lo champagne in frigo. Non è una novità che i rapporti fra calciatore, squadra e ambienti siano tesi ma da Inghilterra e Olanda arrivano ulteriori conferme.

Secondo quanto riferito dal tabloid,  i compagni di squadra del fuoriclasse portoghese hanno festeggiato quando hanno saputo della volontà del calciatore di lascare il club. Insomma sembra che lo United desideri che Ronaldo lasci il club almeno quanto CR7 stesso. Il suo contributo dal punto di vista dei numeri è stato importante nella scorsa stagione: 24 gol in tutte le competizioni gli sono valsi il premio di giocatore dell'anno ma ESPN ha confermato che  la maggior parte dei giocatori dello United abbia reagito con gioia quando Ronaldo non si è presentato lo scorso luglio e sostiene che il ritorno del calciatore sia stato un rompicapo (eufemismo) per squadra e allenatore.

Ten Hag che non ha esitato a lasciarlo in panchina nelle ultime due giornate concedendogli solo una manciata di minuti contro il Liverpool e mezzo secondo tempo con il Southampton. Scelte non sfuggite all'ex allenatore dell'Olanda Bert van Marwijk che ha esortato il tecnico del Manchester United Erik ten Hag a seguire l'esempio di Sir Alex Ferguson e a scaricare Cristiano Ronaldo. “Ronaldo ha spesso un effetto soffocante su una squadra. Credetemi, i giocatori parlano tra loro e osservano e giudicano i comportamenti di un allenatore in una situazione del genere. Ritengo assolutamente necessario che Ten Hag mostri la porta a Ronaldo. È sempre difficile compiere delle scelte del genere. Conosco solo un allenatore al mondo a cui non importava cosa pensavano i tifosi. Quello era Sir Alex Ferguson. Ricordo cosa accadde ai tempi di Beckham. David era il calciatore più popolare di tutta la Gran Bretagna, ma un giorno lo mandò via. E fu una liberazione. La maggior parte degli allenatori lotta con decisioni impopolari, ma in Sir Alex non ha mai avuto dubbi né si è mai fatto condizionare dall'ambiente e da nessuno".

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