Una terribile notizia per me e per gli innamorati del Foggia Calcio, mi coglie inattesa mentre godo gli ultimi scampoli d’estate. Mentre il mio sguardo si perde verso il mare arriva al mio smartphone un messaggio direttamente da Verona, scritto dall’amico Alfredo, che per una volta non porta buone notizie. Oggi ci ha lasciato il grande Giorgio Maioli, mitico “Gambadilegno” (soprannome affibbiatogli dai foggiani), mezzala del Foggia di Oronzo Pugliese, il primo in Serie A, e capitano coraggioso del Foggia di Maestrelli.

Così esile, dalle gambe simili a stuzzicadenti, ma anche così carico di talento, capace di cose incredibili con la palla tra i pedi. Lui è l’uomo della prima vittoria del Foggia contro la Juventus: 1-0 allo Zaccheria con gol di Maioli, nel 1965. Da suoi assist nacquero i tre gol di Foggia-Inter 3-2. Prima colse la traversa su punizione per il tap in vincente di Lazzotti, poi servì due palloni d’oro a Nocera, che stese l’Inter. Fu il trascinatore della promozione del 1970 in Serie A con Maestrelli in panchina e fu anche decisivo nel match interno con il Livorno di quella stessa stagione, che valse l’accesso al paradiso del calcio italiano.

Ricordarlo oggi mette le lacrime agli occhi e il magone addosso. Giorgio era semplicemente un uomo di altri tempi. Una persona pacata, mite, di un’educazione fuori dal comune nel mondo del calcio e con la totale dedizione per la famiglia. Difficilmente si allontanava dalla sua Verona per non sottrarre tempo ai suoi cari ed in particolare alla sua signora.

Era veneto, per l’appunto, ma aveva il Foggia nel cuore e lo seguiva appena poteva. Lui che del Foggia era stato uno dei veri primi idoli. Quello che oggi farebbe spellare le mani dagli applausi.  Con Foggia aveva un legame particolare così come lo aveva con i Foggiani. Mi fece il regalo di presentarsi, vincendo con difficoltà le sue reticenze, al raduno del 2013 per la manifestazione “Il passato che dona il futuro” di EmmErrEventi.

Ogni estate ci sentivamo per gli auguri. Il diciotto agosto, giorno del suo compleanno, era il mio primo pensiero arrivando in spiaggia. Quattro chiacchiere, due battute sul Foggia di ieri, altre sul Foggia di oggi e infine il solito… “Te ne sei ricordato anche quest’anno…”. L’ho sempre fatto. Motivi lavorativi mi hanno impedito di ripetermi lo scorso 18 agosto. E oggi sento il magone addosso.

Adesso in cielo c’è il grande Nocera pronto, ancora una volta, a scagliare in porta l’ennesimo pallone suggerito da “Gambadilegno”. E chi li ferma quei due. Io personalmente e la redazione di Foggiasport24 ci uniamo al dolore della famiglia e vogliamo ricordare con affetto e orgoglio le gesta dello storico numero 10 della nostra città.

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