Se si parla di Barcellona, pochi possono farlo con cognizione di causa come Cesc Fabregas. Che ha detto la sua sulla situazione attuale della squadra e sul futuro di alcuni dei suoi ex compagni di squadra...
Se si parla di Barcellona, pochi possono farlo con cognizione di causa come Cesc Fabregas. Il centrocampista del Como è cresciuto alla Masia e, dopo aver lasciato la Catalogna per andare a giocare all'Arsenal, è tornato al Camp Nou in tre stagioni, dal 2011 al 2014. E all'epoca in squadra c'era proprio l'attuale allenatore blaugrana, Xavi. Dunque, il campione del mondo 2010 può tranquillamente dire la sua sulla situazione attuale della squadra, anche alla luce della sconfitta nel match di Champions League contro il Bayern. E ai microfoni di Tu diràs su RAC1 , Fabregas affronta tutti i temi più importanti.
A partire dal lavoro del tecnico. "Forse è arrivato prima di quanto si aspettasse, ma è comunque molto preparato. Alla fine non ha mai smesso di essere Xavi e questo gli dà un credito che è molto importante". E chissà, la nuova era potrebbe anche portare a trionfi che non si vedono da qualche anno, come la vittoria in Champions League... "Vedo una squadra molto competitiva, un undici molto valido e una panchina importante. A proposito di panchina, Fabregas capisce bene le difficoltà attuali di ex compagni come Piquè e Jordi Alba: "Costa molto accettare di essere riserve e quello che costerà loro di più è doversi allenare con le riserve il giorno dopo di una partita, mentre i titolari fanno lavoro di recupero".
E poi, ovviamente, Messi. La Pulce tornerà mai al Barcellona? Per Fabregas, come del resto per...quasi tutti, un'ipotesi da non scartare. "Non so s è possibile un suo ritorno, ma per il Barça può essere un'opzione e se il club vuole potrebbe anche succedere. Alla fine è una decisione sua e della società, ma se succedesse sarebbe un bel finale". E per chi critica l'argentino, il centrocampista ha un messaggio: "Quello che dice chi parla male di Messi non corrisponde alla mia esperienza con lui: era il più amato e il più rispettato della squadra, sapevamo tutti che era un calciatore che ci faceva vincere titoli". Infine, il possibile futuro da allenatore: "Non posso negare che sarebbe un sogno allenare il Barcellona, ma bisogna lavorare molto ed essere parecchio competenti per una sfida simile". Dunque, prima il Como, poi...si vedrà!
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