Entra e in 13' minuti chiude un match spettacolare. Gli Spurs di Conte assieme al City salgono in vetta alla classifica con 17 punti
Imbattuti. E con Son tornato fenomeno. Il Tottenham di Antonio Conte arriva alla sosta delle nazionali travolgendo 6-2 in casa il Leicester, col sudcoreano partito per la prima volta dalla panchina che trova con una splendida tripletta in 13’ i suoi primi gol stagionali. Sanno di liberazione, per il capocannoniere dello scorso anno che aveva cominciato malissimo. E scatenano la festa degli Spurs, che chiudono la prima parte di Premier senza sconfitte, come solo il City di Guardiola ha saputo fare, e proprio con i campioni di Inghilterra salgono in vetta alla classifica con 17 punti, aspettando l’Arsenal domenica alle 13 italiane in casa del Brentford. Il Leicester è invece malinconicamente ultimo, alla sesta sconfitta di fila e unica squadra con l’Everton (che però gioca domenica col West Ham) ancora senza successi. I tempi della squadra dei miracoli sembrano lontanissimi.
Ritrovato
—Il Tottenham Stadium regala a Son un’ovazione più rumorosa di quelle che aveva tributato a Kane, Dier e Bentancur, gli autori degli altri gol. Perché il sudcoreano soffriva visibilmente per questa inattesa astinenza: il primo gol, festeggiato quasi in lacrime come ad interiorizzare bene quello che stava succedendo, l’ha sbloccato. Era quello del 4-2, ma Sonny ha voluto continuare ad incantare. E dopo la sosta Conte ritrova uno dei suoi pilastri. La vittoria col Leicester è meritata, anche se nel primo tempo chiuso sul 2-2 il Tottenham ha fatto fatica, per errori propri e meriti della squadra di Rodgers, molto più forte dell’ultimo posto in classifica. Gli Spurs hanno vinto perché l’attacco è il lato migliore della squadra di Conte, un reparto fenomenale in cui il tecnico può tenere fuori Son perché sa che da Richarlison avrà lo stesso impegno e duttilità. La difesa, che come a Lisbona concede due gol, è il reparto su cui lavorare, nonostante Dier. Per il Leicester, in vantaggio per primo dopo appena 6’, è un altro disastro che non fa che complicare una situazione difficilissima. La squadra di Rodgers ha tenuto per un tempo, pagando nella ripresa sia la determinazione di Son di lasciarsi alle spalle il momento difficile, sia la pochezza della squadra di Rodgers. Serve cambiare rotta, e in fretta, perché così non solo non funziona ma rischia di peggiorare ancora.
La partita
—Inizio da togliere il fiato. Al 4’ Sanchez stende Justin che ha un piede sulla linea dell’area: rigore. Lloris para, ma per l’arbitro si è mosso troppo presto e al secondo tentativo Tielemans fa centro. All’8’, due minuti dopo, Kane di testa pareggia raccogliendo sul secondo palo un crosso di Kulusevski. Dier fa 2-1 Spurs al 21’, sempre di testa, grazie ad un corner velenoso di Perisic. Il Tottenham al 27’ farebbe anche il terzo, sempre su angolo, ma l’arbitro vede un fallo di Sanchez su Ward in uscita e annulla. Il Leicester lentamente sale e fa 2-2 con una bella girata di Maddison. Gli Spurs rispondono subito, ma Ward si supera e devia sulla traversa il colpo di testa di Sanchez sigillando sul 2-2 il risultato alla fine di un primo tempo frizzante. Come è frizzante l’inizio della ripresa, col 3-2 di Bentancur al 2’, con un bel destro preciso dopo aver sradicato il pallone dai piedi di Ndidi. Lloris salva il Tottenham in più occasioni, Conte cambia e lancia anche Son, che al 73’ rompe il suo digiuno da gol con uno splendido destro all’incrocio per il 4-2. Il gol, che i compagni festeggiano con un lungo abbraccio al sudcoreano, apre il vaso di Pandora. Perché Son si scatena e firma una tripletta in 13’, facendo centro all’84’ con uno splendido sinistro a girare e due minuti dopo infilando Ward in contropiede. È il finale perfetto.
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