Dalla richiesta di un triennale da 75 milioni agli interessi sulla stagione del Covid: su El Mundo messaggi, scontri e follie di una trattativa finita male
El Mundo sbatte in prima pagina le esorbitanti richieste di Leo Messi per rinnovare il contratto col Barcellona in scadenza nel 2021, e lo fa con dovizia di particolari, dedicando alla cosa buona parte della prima e ben 5 pagine all’interno.
Migliaia di mail
—Chiamano il dossier ‘Barçaleaks’, scrivendo di aver avuto accesso a migliaia di mail tra lo staff economico dell’argentino e la dirigenza del Barça allora guidata da Josep Maria Bartomeu. Oltre ai documenti della rottura finale, quella che ha portato Leo a Parigi, ce ne sono tanti anche relativi all’inizio della trionfale relazione tra il ragazzino argentino e il club catalano. Andiamo con ordine. E partiamo dalla fine. Ricordando però che sempre El Mundo nel gennaio del 2021 fa aveva pubblicato le cifre dell’ultimo contratto di Messi in blaugrana, il quadriennale firmato nel 2017 a una cifra incredibile: con tutti i bonus si poteva arrivare a 138 milioni lordi a stagione, 555 milioni di euro in totale.
Le condizioni
—Secondo quanto pubblicato oggi dal Mundo il clan Messi per rinnovare pose queste condizioni: tre anni di contratto a 74.9 milioni di euro netti a stagione; durante la stagione 20-21, quella flagellata dal Covid, Messi accettò una riduzione del salario del 30%: chiedeva di recuperare il denaro perso con un interesse del 3%. Il contratto triennale prevedeva una quarta stagione opzionale, con decisione unilaterale da parte del giocatore; Nessuna clausola di rescissione, che nel 2021 era fissata a 700 milioni, giusto una penale simbolica da 10.000 euro; Altri 10 milioni di euro alla firma; Palco al Camp Nou per la sua famiglia e quella dell’amicone Luis Suarez; La conferma di Pepe Costa, la sua ombra, il suo factotum, e il saldo dei debiti di suo fratello Rodrigo, ex agente di Ansu Fati.
La rottura
—“Hanno una spada sopra la testa, si sentiranno obbligati ad accettare” dice Jorge Messi, padre e agente del giocatore. Non andò così. Perché Bartomeu travolto dallo scandalo economico della sua gestione fu costretto alle dimissioni. Nel marzo del 2021 fu eletto Joan Laporta, il presidente che aveva lanciato Messi. Tutto sembrava che dovesse sistemarsi, e invece no. Al contrario, anche la relazione tra Laporta e i Messi prima si raffreddò e poi si fece decisamente amara, con accuse reciproche sempre legate a questioni economiche. Negli ultimi tempi Laporta sta cercando la riconciliazione con Messi, ed è chiaro che le rivelazioni odierne complicano la cosa.
Il primo contratto
—Considerate le cifre esorbitanti della fine della relazione tra Leo e il Barça, fanno sorridere quelle iniziali. Sul Mundo hanno pubblicato anche i primi contratti dell’argentino, firmati dai suoi genitori visto che Leo era un adolescente. Sbarcato a Barcellona nel 2000 per curarsi, aveva problemi di crescita, e poi esploso in tutta la sua incredibile magia. Il primo pagamento del Barça a Messi fu una borsa di studio da 5094 euro, contratto firmato il 5 dicembre del 2001 quando l’argentino aveva 14 anni.
Clausola milionaria
—Se nel 2003, al complimento dei 16 anni, il Barça non gli avesse offerto un contratto vero l’indennizzazione a favore della famiglia Messi era stata fissata in 150.253 euro. Però al contrario se fosse stato Leo a non voler proseguire in blaugrana, la famiglia avrebbe dovuto versare al club 5 milioni di euro. Il 1 luglio del 2003, con Messi 16enne, ecco il primo contratto vero e proprio: 9 anni di durata, con un fisso da 45.977 per la prima stagione (2003-2004), 1503 euro per ogni partita ufficiale giocata (minimo 45 minuti, cumulabili tra varie partite), un bonus da 5109 euro e altri 9015 euro per i diritti d’immagine. Ogni anno le quattro quantità aumentavano, fino ai 432.188 euro della stagione 11-12, con 8414 euro a partita. A quel punto però Messi era già esploso, come il Barça di Guardiola. Quel primo contratto era stato seppellito da altri accordi firmati in serie a cadenza quasi annuale, in progressione parallela con le prestazioni sempre più determinanti dell’argentino.
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