A inizio stagione Darwin Nuñez sembrava già aver giustificato i 100 milioni spesi per lui dal Liverpool con una prestazione sontuosa in Charity Shield. Ma ora le cose non vanno benissimo e lui stesso spiega il perchè...

A oltre due mesi di distanza dalla partita disputata a Wembley, si può dire con una certa sicurezza che la Charity Shield 2022 abbia abbastanza confuso le acque rispetto a quello che sarebbe poi successo in Premier League. Quella partita la vince il Liverpool, che ora però in campionato è in difficoltà, mentre il Manchester City non sembrava in grado di resistere all'orto della squadra di Klopp. Per non parlare poi dell'impatto dei due centravanti, entrambi appena arrivati alle loro nuove squadre. Erling Braut Haaland aveva deluso, sbagliando addirittura un gol fatto (seppure ininfluente), mentre Darwin Nuñez sembrava già aver giustificato i 100 milioni spesi per lui con una prestazione sontuosa, condita con un gol. Ora però sembra davvero essere cambiato tutto, sia per i club che per i calciatori.

Il norvegese si è decisamente ripreso, cominciando a segnare a raffica e facendo immaginare già di poter battere il record di tutti i tempi di reti in Premier League. L'uruguaiano invece si è un po' perso, facendo partire le tanto precoci quanto inevitabili critiche. Il suo adattamento a Liverpool e al modo di giocare di Klopp sembra essere ancora da terminare il punto è…che lo ammette lui stesso. Parlando a ESPNColombia, Nuñez ha spiegato che è un problema soprattutto...di lingua. "La verità è che onestamente quando il tecnico parla alla squadra io non capisco nulla. E devo chiedere ai miei compagni di squadra quello che è appena stato detto". Non esattamente il massimo della vita. Comunque, le indicazioni non sono poi complicatissime. "Penso che il suo gioco sia molto chiaro, ci dice di fare cose semplici, di non avere paura di giocare il pallone e di avere fiducia in noi stessi. E poi, quando perdiamo il pallone, ci chiede di pressare".

Ma le cose al momento non sembrano andare benissimo. E Nuñez è così onesto da confermarlo senza troppi problemi. "A volte mi sento indeciso su quello che devo fare, non ho fiducia in me stesso. Ma continuando ad allenarmi e a giocare, le cose miglioreranno, anche perché il tecnico mi dà sempre fiducia. Così come lo fanno il suo vice Lijnders e Matos, entrambi parlano portoghese mi danno una mano traducendomi quello che dice l'allenatore. E poi ci sono i compagni di squadra, che mi parlano e mi dicono di rimanere calmo. E quando lo fanno io mi calmo davvero, perché so che se sbaglio qualcosa loro ci saranno sempre per me". L'importante è che prima o poi migliori l'inglese di Nuñez. Oppure...quello di Klopp!

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