Questa mattina l'allenatore dei Red Devils ha deciso di escluderlo dal gruppo squadra, dopo che il portoghese è andato via dall'Old Trafford durante United-Tottenham. La rottura è ormai insanabile
Fuori squadra. È la punizione decisa dallo United per Cristiano Ronaldo, dopo che il portoghese ieri sera ha imboccato il tunnel degli spogliatoi di Old Trafford prima che la partita col Tottenham fosse conclusa. “Cristiano Ronaldo non farà parte della squadra del Manchester United per la partita di Premier League di questo sabato contro il Chelsea – si legge in un comunicato stringato diffuso dai Red Devils sul proprio sito ufficiale -. Il resto della squadra resta pienamente concentrato sulla preparazione di quell’incontro”.
DAY AFTER
—Ten Hag aveva fatto capire che ci sarebbero state conseguenze alla decisione di CR7, che oltre ad aver lasciato prima la panchina secondo The Athletic si sarebbe rifiutato di entrare nel finale, a risultato acquisito. “Preferisco concentrarmi su chi ha giocato e chi ha vinto una partita difficile. Una vittoria di squadra” aveva detto Ten Hag nella pancia di Old Trafford, dando appuntamento a Carrington questa mattina. Ronaldo è arrivato puntuale alle 10.30 per l’allenamento, e per fare i conti di una scelta che lo porta sempre più ai margini dello United. CR7 non solo non farà parte della squadra sabato, ma nei prossimi giorni si allenerà da solo, isolato ulteriormente dal resto della squadra, aumentando una frattura da tempo insanabile.
PUNITO
—La punizione a CR7 era inevitabile da parte di un tecnico che ha messo ordine e disciplina in cima alla lista delle sue richieste per ricostruire una squadra vincente. Ronaldo non è un’eccezione, non lo è mai stato. Soprattutto perché è recidivo: a fine luglio aveva lasciato Old Trafford ben prima che l’amichevole col Rayo Vallecano, quella del suo debutto dopo aver saltato la preparazione, fosse finita. È inaccettabile, da parte di chiunque. "E non perdono questo gesto” aveva detto allora Ten Hag. La questione era stata trattata internamente, col tecnico olandese che allora aveva ribadito quanto fossero importanti per lui le regole. E quanto valessero per tutti, anche per un talento che ha fatto la storia del calcio e che già a quel punto, quasi 3 mesi fa, aveva detto chiaro e tondo che a Manchester non ci voleva rimanere. Invece è rimasto, per mancanza di alternative (nessuna squadra di Champions League si è fatta avanti per averlo) più che per volontà. Il divario tra Cristiano e il resto del gruppo nel frattempo è diventato sempre più grande. Come è diventato più grande il potere che Ten Hag ha nello United: da quando ha raddrizzato la falsa partenza, l’olandese sa di avere la società dalla sua parte e ha ottenuto progressivamente sempre più potere. Anche quello di escludere Cristiano Ronaldo dalla squadra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA