Le violenze del calciatore del West Ham nei confronti del suo gatto, filmate e postate sui social da suo fratello, hanno indignato l'intero mondo del calcio. Ora, a qualche mese dalla condanna, Zouma torna a parlare di quell'episodio...
In Inghilterra uno degli argomenti principali della scorsa primavera è stato il comportamento di Kurt Zouma. Le violenze del calciatore del West Ham nei confronti del suo gatto, filmate e postate sui social da suo fratello, hanno indignato l'intero paese e non solo chi ci tiene particolarmente agli animali. Il difensore si è immediatamente scusato sui suoi profili, ma questo ovviamente non è bastato alla società, che ha deciso di comminargli la multa più alta possibile (250mila sterline). I colleghi hanno deciso di fargli pesare l'accaduto, cercando di farlo arrabbiare durante le partite. E i tifosi non lo hanno perdonato, subissandolo di fischi ogni volta che tocca il pallone e portando...gatti gonfiabili sugli spalti per prenderlo in giro.
La denuncia e la condanna
—Chi certamente si è divertito di meno è la RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) l'ente di beneficenza inglese e gallese che promuove il benessere degli animali. Nel mese di marzo è stato avviato un procedimento giudiziario contro Zouma e il fratello Yoan per i loro ruoli nel video e a inizio giugno il calciatore è stato condannato a a 180 ore di servizi sociali. Oltre che, ovviamente, a vedersi togliere gli animali. Ora che la questione è più lontana nel tempo, il difensore è tornato a parlarne, in dichiarazioni riportate dal Sun. Rivedendo il video incriminato, il francese si dice sinceramente pentito, anche per tutte le conseguenze del suo gesto da parte dell'opinione pubblica.
Le parole di Zouma
—"È stato un periodo davvero complicato per me e per la mia famiglia. Ho fatto qualcosa di davvero brutto e chiedo di nuovo scusa per come mi sono comportato. So che è stata una cosa molto difficile da vedere per tante persone e ovviamente mi sento molto, molto dispiaciuto. Ho parecchi rimorsi al riguardo e ora io e la mia famiglia stiamo cercando di guardare avanti. Ho imparato dal mio errore e penso che sia la cosa più importante. Per fortuna ho avuto parecchio aiuto da tantissime persone che mi sono state vicino e che mi hanno dato una mano a restare concentrato sul calcio. E ora cerco di rimanere felice". Dichiarazioni che forse chiudono per sempre questa pagina certamente non positiva della carriera del transalpino...
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