Ziyech è un calciatore soddisfatto: gioca in Premier League con il Chelsea ed è stato convocato dal Marocco per la Coppa del Mondo. Ma non dimentica tutto quello che ha passato da ragazzino e sa che la sua vita poteva prendere un'altra piega...
Oggi Hakim Ziyech è un calciatore soddisfatto: gioca in Premier League con il Chelsea ed è appena stato convocato per i mondiali dal nuovo allenatore del suo Marocco, dopo che il CT precedente non lo aveva esattamente in simpatia. Insomma, anche se il minutaggio a Stamford Bridge non è alto, il marocchino non può certo lamentarsi di come gli vanno le cose. Ma la sua vita non è stata affatto tutta rosa e fiori. Il trequartista ha svelato il lato oscuro della sua adolescenza, scaturito dopo aver subito un grave lutto quando era solo un ragazzino. Padre marocchino e madre olandese e tanti fratelli: Ziyech è il più giovane di nove figli. Una famiglia numerosa in cui si è parlato spesso di pallone. Un giorno Ziyech senior però si è ammalato di sclerosi multipla. Qualche tempo fa Hakim ha raccontato quel momento buio ai microfoni del quotidiano DeVolskrant.
QUEL GIORNO
—"La malattia l'ha distrutto, mio padre poteva fare sempre meno cose. Non poteva più camminare, mangiare, parlare. In precedenza aveva avuto un infarto. Nella sua vita ha lavorato molto e fumato altrettanto". Ziyech non dimenticherà mai il giorno in cui la sua vita è cambiata per sempre, come ha rivelato ai microfoni dell'AlgemeenDagblad: "Era il dicembre 2003, il Natale era passato da poco. Mio padre era a letto in soggiorno, era malato da tempo. Dovevo andare a letto, ma mi sono addormentato sul bordo del letto di fianco a lui. Intorno a mezzanotte mi sono svegliato e sono andato di sopra in camera mia. Poche ore dopo, verso le tre, ho sentito i miei familiari piangere in soggiorno. Sono sceso al piano di sotto e ho visto che mio padre era morto. Avevo dieci anni".
IL DRAMMA
—Il calciatore ha rivelato di essere caduto in depressione dopo la morte del padre: "Non sono più andato a scuola, il calcio non contava più niente per me. Ero andato". Ziyech non trovava più un senso nella vita però Aziz Doufikar, primo calciatore marocchino professionista nei Paesi Bassi, gli ha dato una mano. Doufikar viveva a Dronten vicino a Ziyech: "Dopo la morte del padre, Hakim è andato fuori dai binari. Beveva, fumava e faceva uso di droghe. L'ho aiutato. Sono stato suo allenatore, suo mentore e suo padre. Aveva paura di farsi vedere in campo, l'ho fatto giocare e l'ho visto crescere. Con un po' di fortuna Hakim ce l'ha fatta". E ora può ripensare a quei momenti con la consapevolezza di non aver sprecato il suo talento.
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