La prima partita con il Psg dopo il Mondiale conferma il malessere dell'argentino verso i tifosi, cominciato con i fischi per l’eliminazione in Champions. Il rinnovo non dovrebbe essere a rischio ma i brutti ricordi e la tentazione da 300 milioni...

Un gol inventato, un altro segnato. Insomma, c’era tutto per festeggiare al meglio la prima partita con il Psg, dopo il trionfo Mondiale. Ma tra Leo Messi e i tifosi, come con i giornalisti, c’è il grande freddo, che è calato subito dopo il fischio finale della partita di mercoledì, contro l’Angers (2-0). Partita vinta facilmente dai parigini, con l’argentino di nuovo decisivo, ma che come Neymar se n’è andato subito negli spogliatoi, evitando di salutare la curva e rifiutando di rispondere alle domande della rete Canal+ che trasmetteva la partita. Un doppio sgarbo che ha radici profonde. Resta da capire se il rapporto ai minimi termini con ultrà e media possa condizionare anche la trattativa per il rinnovo, disturbata da voci di un’offerta da 300 milioni di ingaggio dall’Arabia Saudita.

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