Deloitte ha stilato la classifica 2021-'22: il club di Manchester comanda con 731 milioni, undici delle prime venti sono inglesi, Juve a quota 401 milioni (è undicesima), Inter quattordicesima, il Milan sale al sedicesimo posto

Il Manchester City si conferma il club dai maggiori ricavi al mondo: 731 milioni di euro nella scorsa stagione, davanti a Real Madrid (714) e Liverpool (702). A suggello del predomino della Premier League, per la prima volta i club inglesi rappresentano più della metà della top 20 (11 su 20). La Juventus è undicesima a quota 401 milioni: il gap tra la prima italiana e l'élite del football europeo è stato dell'ordine dei 300 milioni nel 2021-22, ma a regime - con gli stadi pieni - è ancora maggiore. Ecco la fotografia scattata da Deloitte nella sua annuale Money League, il rapporto che mette in classifica le squadre di calcio in base al fatturato (al netto del player trading). Complessivamente, le prime 20 squadre hanno generato nella scorsa stagione 9,2 miliardi di ricavi, in aumento rispetto agli 8,2 del 2020-21: siamo quasi ai livelli pre-Covid (9,3 miliardi nel 2018-19), anche se soltanto quest'anno le entrate torneranno a pieni giri. Un trend trainato dalla Premier League, sempre più lega dominante.

Dominio inglese

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Deloitte rileva, infatti, che cinque delle cosiddette "big six" hanno riportato un incremento dei ricavi di almeno il 15% , "grazie al lancio di nuove partnership commerciali e agli introiti generati da eventi non legati alle partite, come concerti e tour degli stadi". Spiega Tim Bridge, lead partner dello Sports Business Group di Deloitte: "La Premier League è l’unica tra le cinque principali leghe europee a veder cresce il valore dei diritti tv durante l’ultima rinegoziazione. Continua ad attrarre milioni di fan in tutto il mondo e i club che ne fanno parte hanno un vantaggio maggiore in termini di entrate rispetto ai club concorrenti di altre nazioni. L'interesse dei partner commerciali, dei tifosi e degli investitori per la Premier risulta più alto che mai. Se da un lato tutto questo fa ben sperare per una crescita ulteriore, dall'altro le richieste continue di revisione per una maggiore redistribuzione della ricchezza finanziaria dei club inglesi all'interno del sistema e l'impatto del carovita rendono ancora più importante per gli stakeholder di questa competizione una visione chiara sulle loro priorità come amministratori dei club più importanti. Ora si tratta di capire se gli altri campionati possono colmare il divario, probabilmente aumentando il valore dei futuri diritti televisivi internazionali, o se la Premier League sarà virtualmente intoccabile, in termini di ricavi".

Le italiane

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In questo scenario l’Italia, come al solito, arranca. La Juve scivola dalla nona all’undicesima posizione, con 401 milioni. L’Inter resta quattordicesima (308), il Milan sale al sedicesimo posto (265). Sono queste le squadre tricolori presenti nella top 20. Tutte molto distanziate dalle prime della classe. Da segnalare, tra le altre, il crollo del Barcellona, scivolato dal quarto al settimo posto, e l’ingresso nella top ten dell’Arsenal. Per la prima volta Deloitte ha inserito nella Money League anche le squadre femminili, con ricavi medi di 2,4 milioni. Al primo posto c’è il Barcellona con 7,7 milioni, seguito da Manchester United (6), Manchester City (5,1), Psg (3,6), Arsenal (2,2) e Tottenham (2,1).

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