Il club londinese è al lavoro per capire se la squalifica italiana è immediatamente operativa anche in Premier. Il direttore sportivo è uno dei pochi in grado di convincere l'allenatore a restare
E adesso che succede a Fabio Paratici? Il Tottenham se lo sta chiedendo da ieri sera, da quando ha saputo che il suo “director of football” è stato inibito per 30 mesi dalla Federcalcio per falsa testimonianza e irregolarità finanziarie nell’ambito della sentenza sulle plusvalenze che ha tolto 15 punti alla Juventus. La Figc ha chiesto che la sentenza contro Paratici venga estesa fuori dai confini italiani, e gli Spurs hanno immediatamente chiesto chiarimenti per capire se il loro uomo mercato dovrà davvero scontare una sentenza che gli impedirebbe di svolgere il ruolo per cui il Tottenham lo ha ingaggiato. Anche per questo motivo il club allenato da Antonio Conte non ha rilasciato comunicati ufficiali sulla vicenda.
LA SENTENZA
—Lo stop di Paratici, secondo la sentenza Juve, è per due anni e mezzo, il più lungo tra quelli comminati nella sentenza della Corte d’Appello Federale. Paratici ha lavorato alla Juve dal 2010 alla fine della stagione 2021, occupandosi per gran parte della sua esperienza in bianconero di mercato coordinando il gruppo scouting e agendo in prima linea nella ricerca dei giocatori. Quando Beppe Marotta, l’uomo che lo aveva portato a Torino, ha lasciato, è stato promosso responsabile dell’intera area sport, avendo più margine decisionale. Il fatto che la sua sia la sentenza più pesante tra quelle comminate ai dirigenti trasforma la sua in una figura centrale. È anche per questo che gli Spurs stanno cercando di capire con urgenza se la sentenza si applica immediatamente, anche in attesa dell’appello che la Juventus ha già annunciato di voler presentare, o se fuori dall’Italia è valida solo in caso di approvazione internazionale.
TOTTENHAM
—Il 50enne Paratici è arrivato al Tottenham nel luglio 2021, una volta chiusa l’avventura alla Juve. Il suo feeling con Conte è una delle ragioni principali per l’arrivo di Antonio agli Spurs nel novembre 2021. Paratici ricopre il ruolo di director of football, con un input diretto sul mercato risultato fondamentale a gennaio, quando gli arrivi proprio dalla Juve di Rodrigo Bentancur e Dejan Kulusevski sono stati fondamentali nella rincorsa del Tottenham al quarto posto, quel “miracolo” che Conte ha indicato come punto di ripartenza per la nuova stagione. Se la squalifica di Paratici dovesse essere valida anche in Premier e a livello internazionale, non solo in ambito italiano, il Tottenham perderebbe il suo punto di riferimento per il mercato proprio nel mezzo di una determinante sessione invernale, in cui gli Spurs stanno cercando di rinforzarsi per riprendere la corsa al quarto posto resa più complicata dagli ultimi risultati negativi. Perdere Paratici, poi, rischia di avere ripercussioni importanti anche sulla trattativa per il rinnovo del contratto di Conte, in scadenza a fine stagione. Mentre la società spinge da tempo per un rinnovo, il tecnico si è preso del tempo per riflettere, consapevole che gli Spurs sono una squadra che ha ancora bisogno di innesti e lavoro per essere all’altezza delle migliori della Premier. Se lo stop di Paratici valesse davvero anche in Inghilterra, gli Spurs rischiano di perdere uno dei pochi dirigenti in grado di convincere Conte a restare. È uno dei motivi per cui chiarire al più presto quanto l’inibizione comminata della Corte d’Appello Federale limiterà il lavoro di Paratici col Tottenham.
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