“Non vedo l’ora si arrivi al 31 Gennaio. Sarà come un altro Capodanno: un nuovo inizio”. E ha perfettamente ragione Fabio Gallo nelle dichiarazioni rese nella conferenza stampa di stamani. E sì, perchè questo mercato invernale del Foggia si sta ormai prefigurando non più come “di riparazione” (quale in genere è, o dovrebbe essere, la sessione di metà torneo) quanto invece “di rivoluzione” per un club che ha già ufficializzato 4 partenze (Malomo, D’Ursi, Chierico e Tonin) e 5 arrivi (Kontek, Rutjens, Beretta, Vacca più l’ultimo arrivato Bjarkason) ma che ha in serbo ulteriori grossi cambiamenti nella rosa a disposizione del tecnico milanese. Che non ne è contento per nulla, trovandosi a lavorare in un vero e proprio cantiere aperto e con tanti impegni di campionato ravvicinati.
Gallo ha fatto capire di non essere particolarmente entusiasta del fatto di ritrovarsi arrivi non “pronti” fisicamente (non solo Vacca, fermo da 8 mesi, ma – parole di Gallo – anche Beretta, a corto di condizione, con qualche riserva pure su Kontek, impiegato pochissimo nell’ultima stagione e mezzo). Soprattutto, di non gradire troppo il “viavai” che si prospetta ancora in seno alla sua squadra: a Malomo (infortunato nell’ultimo periodo a Foggia eppure già titolarissimo a Trieste), D’Ursi (elemento le cui caratteristiche di giocatore in grado di dare profondità, sottolineate da Gallo anche a margine di Foggia-Picerno, non hanno al momento in rosa neppure un surrogato) e gli under Chierico (voleva più spazio) e Tonin (apporto decisamente poco soddisfacente), sono da aggiungere anzitutto i difensori “dismessi” Markic (misterioso il dietro-front dell’Imolese su di lui) e l’enigmatico Papazov (ben due anni di contratto, da piazzare a chissà chi); quindi, le annunciate partenze (confermate anche da Gallo) dei due “reduci” dello scorso anno Nicolao e Sciacca. Il primo, che pure aveva rinnovato in estate fino a giugno 2024,”chiuso” da Costa e recentemente premiato all’Italian Sports Awards come miglior difensore della serie C, è ricercato da almeno tre club di terza serie (con l’ambizioso Gubbio di Braglia in pole, pronto un biennale); il secondo, in scadenza a giugno, è in rotta con la società che non ha formulato una proposta di rinnovo giudicata credibile dal giocatore ed è de facto al momento messo fuori rosa (il difensore di origine siciliana ha fatto capire il suo disappunto anche con una “storia” sul social instagram). Un’altra tegola per Gallo che ha davvero i giocatori contanti.
Sullo sfondo, restano le posizioni di altri elementi come Vuthaj (messo ai margini ormai da tempo e alla ricerca di una sistemazione resa problematica dall’alto ingaggio percepito dal calciatore), e Schenetti (forse la più grande delusione del torneo, finora), oltre a quella, tutta da considerare, di Juan Pablo Vitali, che nel silenzio generale sarebbe di ritorno anticipato dal prestito al Cerignola. Dubbi anche nella casella del portiere, dove, secondo vari rumors, uno dei tre in rosa (Raccichini?) potrebbe esaurire anzitempo l’esperienza in rossonero. E non è finita. Il caso più spinoso potrebbe prospettarsi a centrocampo, dove l’arrivo di Vacca, sebbene non se ne preveda l’utilizzo in tempi brevi (“non si allena da maggio, deve lavorare per recuperare e occorre evitare rientri affrettati che possono essere rischiosi per il calciatore”, ha detto Gallo), schiude in ogni caso le porte per l’ulteriore partenza di altri elementi a centrocampo. In tal senso, se anche il tecnico ha confermato la posizione, in bilico, di Odjer (anche per lui, come per quasi tutti gli acquisti estivi, un impiego al di sotto delle aspettative), rimane, sottotraccia ma concreto, il rischio di una partenza anche di Petermann, che con Vacca condivide il ruolo primario di play. Sul regista portato a Foggia da Peppino Pavone, Gallo, secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, è stato chiaro: per quanto gli riguarda non si muove da Foggia. Vacca può pertanto, quando sarà pronto, occupare semmai la casella di mezzala, e a quanto pare è stato anche quest’aspetto, oltre a quello inerente equilibri e gerarchie nello spogliatoio, il tema del dialogo a quattr’occhi tra il giocatore partenopeo e il tecnico. Anche il veto su Petermann, oltre alla non condivisione della scelta in merito all’arrivo dell’ex regista di De Zerbi e Stroppa, sarebbe stato tra i motivi alla base del vivace confronto avvenuto tra tecnico e presidente giovedì sera, a margine della conferenza di presentazione del giocatore. Uno scambio di vedute decisamente franco, in un nuovo passaggio convulso in casa Foggia, stavolta proprio a causa di una campagna invernale in cui, dopo neanche 5 mesi, sta sostanzialmente venendo stravolto il “progetto” (se così era definibile) di questa estate. Il tutto, mentre il campionato va avanti, e il Potenza, in salute e infarcito di ex (Girasole, Di Grazia, Alastra e il neoacquisto Cittadino) attende al varco i (pochi) satanelli disponibili (Costa, Garattoni, Peralta e Di Noia a rischio stop) allo Zaccheria.
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