Non solo le accuse al presidente della Federcalcio Le Graet. Il n.1 del rugby affronta una condanna per una vicenda legata agli sponsor, quello della pallamano si è appena dimesso
Un presidente travolto da scandali di abusi sessuali, mobbing e stalking, un altro condannato per corruzione e appena interrogato per sospette frodi fiscali, un altro ancora presto a processo per pedopornografia e “corruzione di minori”. Insomma, dal calcio al rugby, passando per la pallamano, lo sport francese sembra attraversare una crisi morale e istituzionale senza precedenti. Non proprio uno spot positivo in vista dei Giochi di Parigi 2024, come ha ricordato stamane il presidente del comitato organizzatore, Tony Estanguet.
QUI CALCIO
—Quella di Noel Le Graet, presidente della Federcalcio vice-campione del Mondo, è ormai una situazione nota. L'81enne è stato costretto a fare un passo indietro dopo vari scandali che hanno travolto la massima istituzione calcistica, per fatti di abusi, mobbing e stalking. Alcuni imputati allo stesso dirigente che nega ogni accusa, ma che nel frattempo è stato segnalato alle autorità giudiziarie dagli inquirenti ministeriali chiamati a indagare sulla Federazione. Per ora le funzioni gestionali sono state attribuite al vice Philippe Diallo, ma Le Graet in ogni caso non sembra per niente disposto a cedere il posto o a dimettersi. Per questo si va verso una dimissione del Comitato esecutivo che provocherebbe così nuove elezioni. E non è detto che Le Graet, forte dei sostegni che gli han permesso di essere rieletto nel 2021 senza problemi, non si ripresenti.
QUI RUGBY
—Stesse problematiche vive la Federazione del rugby, tra l'altro in un anno cruciale, visto che in autunno in Francia si disputa il Mondiale. Come Le Graet, anche Bernard Laporte ha deciso di farsi da parte, dopo essere stato condannato in primo grado a due anni con la condizionale, per corruzione e traffico di influenza nell'ambito dell'attribuzione dello sponsor della nazionale. Ma l'ex c.t., che da dirigente ha rilanciato la Francia a livello mondiale, non ha intenzione di dimettersi. Nonostante l'interrogatorio cui è stato sottoposto lunedì per sospetta frode fiscale, e da cui è uscito libero. Da lunedì e fino a domani, i club affiliati votano comunque per eleggere o meno un sostituto, sostenuto dallo stesso Laporte, che rimarrà in carica fino a quando al verdetto di secondo grado. Comunque uno spot negativo per un Paese che ospita il Mondiale e che ha già dovuto cambiare il dirigente del Comitato organizzativo per i metodi manageriali brutali e malversazioni emerse negli ultimi tempi.
QUI PALLAMANO
—Sei volte campioni del Mondo, tre volte oro olimpico, altrettante campioni d'Europa. È il palmares della Francia di pallamano, impegnata stasera contro la Germania nei quarti del Mondiale in Polonia. Stamattina però è stata diffusa la notizia del rinvio a giudizio del presidente della Lega, ed ex portiere della nazionale, Bruno Martini, accusato di aver tentato di “corrompere” sessualmente un tredicenne, e di detenzione di immagini pedopornografiche. Martini ha riconosciuto i fatti e sarà condannato a un anno di prigione con la condizionale. Nel frattempo il Comitato esecutivo della Lega si è riunito per riorganizzarsi, attribuendo l'interim al vice-presidente David Tebib. Mentre la Federazione, di cui Martini è membro del Cda, prepara una procedura disciplinare, costituendosi parte civile. Martini, messo alle corde, si è dimesso.
QUI PARIS2024
—I tre casi, ovviamente, non rallegrano Tony Estanguet, presidente del Comitato organizzativo delle Olimpiadi di Parigi 2024 che stamane ha commentato così la situazione: “Per quel che ci riguarda, abbiamo continuato a lavorare senza problemi con gli staff di ciascuna delle tre federazioni. Non voglio entrare nel merito di affari con implicazioni giudiziarie in corso, ma si tratta di situazioni molto gravi che creano molta instabilità. Spero davvero che le inchieste procedano rapidamente e permettano di voltar pagina, di tornare a una certa normalità per trasmettere di nuovo un'immagine pulita dello sport francese”.
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