Pazienza, rapidità, precisione e entusiasmo. Così il Foggia Calcio fa suo il derby con il Taranto. Allo Zaccheria vincono 2-0 i rossoneri del tecnico Gallo che inanellano la quarta vittoria di seguito tra campionato e Coppa e artigliano (in attesa della partita del Picerno) la quarta posizione in graduatoria.
INTELLIGENZA – Il Foggia è chiamato all’onere di fare partita e lo assolve con acume tattico: giostra la palla da un da un lato del campo a quello opposto, cerca continuamente pertugi in spazi angusti, con una buona dose di velocità,, pocha frenesia e tanta ma tanta pazienza. Il compito è in primis questo, poi, in fase di copertura gli attaccanti, stretti, chiudono Mazza, regista basso del Taranto. Ma è proprio la formazione di Capuano, però, la più attenta in difesa. Chiude ogni spazio, si difende in undici in meno di una metà campo e guadagna metri e ossigeno con rilanci simili a quelli del rugby. Palla avanti e squadra nella metà campo avversaria a far battaglia, senza troppa precisione.
PRIMO TEMPO – Le premesse di cui sopra danno vita a una partita con un solo copione. Al 15′ la prima palla gol: palla profonda sulla corsia di sinistra, Costa mette al centro e Ogunseye manda fuori col piatto sinistro al volo. Al 20′, in contropiede, Peralta scodella sul secondo palo un pallone invitante per il pronto Ogunseye, anticipato di testa prima del tocco vincente. La palla termina in angolo. Il Foggia non ha i soliti spazi, soffre ma non si scompone e al 38′ Peralta scioglie le briglie alla partita con una spettacolare azione. Salta elegantemente un avversario nella sua metà campo, serve in profondità Ogunseye e si lancia per raccogliere il passaggio di chiusura del triangolo, ma sul più bello viene steso in area. L’arbitro decreta il rigore. Dal dischetto è proprio Peralta a segnare. Il gioco diventa leggermente più fluido. Il Taranto perde un po’ di concentrazione e compattezza e al 45′ il Foggia raddoppia: lancio di Leo verso il centro dell’area, sponda di testa di Ogunseye e tiro vincente di Garattoni, a premiare un inserimento diventato ormai un marchio del Foggia “Galliano”.
SECONDO TEMPO – Il Foggia dopko l’intervallo controlla. Cerca di non correre rischi e addormenta quando può una partita virtualmente vinta. Ma quando ha il guizzo giusto va anche in porta. Come al 5’s.t., quando Petermann raccoglie una respinta della difesa, controlla col destro e calcia al volo col sinistro. La palla è potente ma centrale e il portiere oppone i pugni. Poi il vuoto. Al 40′ Labriola calcia dalla distanza e Nobile deve volare per mettere in angolo ma sembra quella azione che serve da eccezione per confermare la regola. Il due a zero è cementificato.