La Premier League è il campionato più bello, più seguito è più ricco del mondo, ma persino oltremanica la perfezione è impossibile da ottenere, come dimostra il caso di Ivan Toney…
La Premier League è il campionato più bello, più seguito e più ricco del mondo, ma persino oltremanica la perfezione è impossibile da ottenere. Anche da quelle parti ci sono alcuni problemi, come dimostra la situazione del Manchester City, ma soprattutto la difficoltà che autorità e club sembrano avere quando si tratta di combattere il razzismo, sia dentro gli stadi che online. E uno degli ultimi casi è quello che ha convinto l’attaccante del Brentford, Ivan Toney, che è finito nel mirino degli haters al termine della partita della sua squadra contro l’Arsenal. Toney ha segnato il gol del pareggio delle Bees all’Emirates, una rete molto controversa, e si è ritrovato il profilo Instagram riempito di insulti di stampo razzista via messaggio privato, come spiega il Sun.
Il comunicato del club
—A condannare quanto accaduto è stato lo stesso club, che ha rilasciato un comunicato una volta venuto a conoscenza dei fatti. "Siamo disgustati e tristi del fatto che ancora una volta Ivan debba essere costretto a fare i conti con cose del genere”. Già, perché non è certo la prima volta che il calciatore è vittima di abusi verbali, peraltro anche già segnalati. “Noi non siamo disposti a tollerarlo e faremo tutto quello che è in nostro potere per individuare tutti quanti gli individui coinvolti. Ivan ha subito insulti simili nell’ottobre dello scorso anno e adesso l’autore sta affrontando le conseguenze del suo gesto davanti a un giudice”. E questo è quello che può accadere anche a chi stavolta se l’è presa con Toney.
La rabbia del Brentford
—Ma anche con la consapevolezza che c’è la possibilità di far pagare chi si è comportato in maniera deplorevole, il Brentford è comunque furioso per quanto successo. E il club alza anche i toni… "Quante altre volte devono ancora accadere queste cose? Chiediamo ai tifosi di calcio in tutto il mondo di godersi la competizione e la rivalità che c’è tra le squadre, ma allo stesso tempo di rispettare e appezzare le differenze che esistono all’interno della Premier League. Non c’è spazio per il razzismo”. Ma evidentemente c’è ancora bisogno di ripeterlo…
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